VIAGGI NEL TEMPO (SECONDA PARTE)

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TRATTO DAL LIBRO “IL GRANDE PRECURSORE”
 
G. Ma mi tolga una curiosità: la sua possibilità di viaggiare nel futuro, e quindi conoscere determinate situazioni, può utilizzarla per consigliare e modificare gli eventi? Le è concesso?
R.. Ecco, con una differenza. In un esperimento casuale, posso stabilire una data e vedere il futuro. Ma se devo farlo per aiutare qualcuno, per cercare delle risposte, non mi riesce! Le risposte mi arrivano così all’improvviso. Non mi si può interrogare a soggetto. E’ per questo motivo che non posso sottomettermi ad un apparecchio fisico, non mi riuscirebbe nulla, verrei bloccato. Anche davanti ad un registratore, io non sono capace di parlare. Questa per te è un’eccezione.
“Vedi questo” mi disse, “dietro c’è una storia straordinaria. Su questo mobile, tempo fa, c’era posato un oggetto che avevo acquistato da un antiquario di Parigi: una piccola scultura rica­vata da un osso intagliato, sapevo che era molto antico, ma non immaginavo quanto…. Una sera eravamo qui, forse otto, dieci persone, e uno di loro prese la scultura in mano e mi chiese da dove provenisse. Dissi che non lo sapevo ma che potevamo chiederlo direttamente all’oggetto.
Tutti insieme ci trovammo a compiere un viaggio a ritroso nel tempo, in un luogo all’aperto, in epoca preistorica. La tempera­tura del salotto si era molto abbassata e stavamo assistendo ad una scena estremamente violenta.
Un uomo e un orso lottavano strenuamente. Era un duello mor­tale, nessuno dei due voleva mollare la presa, entrambi lottavano per la propria sopravvivenza. L’uomo impugnava una sorta di fiocina con cui colpiva l’orso. Tutto noi eravamo schiacciati contro le pareti della stanza per evitare di trovarci coinvolti. L’uomo tentò di colpire l’orso alla testa, ma questo si mosse e così l’ar­ma colpì la vetrinetta e rimase questo segno che tu vedi… Poi la scena s’interruppe e tutti noi, allibiti, comprendemmo da dove arrivava quell’osso. Il cacciatore aveva vinto, l’orso era stato uc­ciso, mangiato, e l’uomo si era anche potuto permettere, come passatempo, di intagliarne una costola”.