SPIRITISMO VS GUSTAVO ROL (RELIGIONE) 2° PARTE RUDOLF STEINER

image_pdfimage_print

 

Rudolf Steiner fu l’inventore dell’antroposofia, cioè della scienza pura dello spirito che, insieme con le teorie sulla filosofia della libertà, sulla vita del cosmo e sulle gerarchie spirituali ha aperto una breccia. “Egli ha cercato di spiegare che essa può essere la chiave per arrivare alle rivelazioni a cui l’uomo è destinato.

…. (GUSTAVO ROL)….Armonia del tutto alla quale si accenna fu tentata da Rudolph Steiner, l’inventore della scienza antroposofica. Ma solamente uno spiraglio egli aprì della massiccia porta di granito che separa l’uomo che vive dal mondo delle rivelazioni alle quali è destinato…….non dimenticare Steiner, che è forse il primo uomo che sia riuscito a farsi libero».(C.Ferrari : io sono la grondaia pag.126)

G.A.R. apprezzava filosoficamente Steiner ma non era ne un suo sostenitore ne adepto, il fatto di aver riportato alcune indicazioni sull’antroposofia in 2 lettere degli anni 40, fece sorgere l’opinione errata in Massimo Introvigne (sociologo), il quale parlando dell’antroposofia come in contrasto con la cristianità, fece come ho riferito nel precedente articolo 2+2 =4 , cioè Rol ne parla, Rol è un sostenitore dell’antroposofia, in contrasto col cattolicesimo e le sue deduzioni si baseranno su questi ed altri cenni di G.A.R. nelle lettere menzionate. Critica dottrinale su materiale limitatissimo, senza tener conto di quanto pronunciato da Rol in precedenza.

Franco Rol nel “simbolismo di Rol”  Si può senz’altro dire che Rol, da ragazzo, avesse trovato nei suoi scritti metodi, idee e visioni del mondo a lui del tutto affini. Gli anni in cui Rol andava alle scuole superiori e poi all’università furono anche quelli della grande espansione dell’antroposofia. Colin Wilson, attento biografo di Steiner, scrive che «il sorgere del movimento steineriano in Europa tra il 1900 e il 1910 fu uno dei fenomeni culturali più notevoli del nostro tempo».

Steiner era nato nel 1861 nell’allora Austria-Ungheria e si era laureato in filosofia a Rostock nel 1891. Tra il 1882 e il 1897 aveva curato l’edizione delle opere scientifiche di Goethe, del quale è stato un estimatore e un profondo conoscitore per tutta la vita, pubblicando saggi come Linee fondamentali di una teoria della conoscenza goethiana del mondo (1886), La concezione goethiana del mondo (1897) ed altri. Del 1894 è La filosofia della libertà, la più importante delle sue opere filosofiche. Al volgere del secolo entrerà a far parte della Società Teosofica, dalla quale per una serie di divergenze dottrinali si separerà nel 1913, fondando la Società Antroposofica. Nello stesso anno inizia a Dornach in Svizzera la costruzione di un centro di studi antroposofici cui dà il nome di Goethenaum, ulteriore tributo al pensatore di Weimar. Tale centro verrà poi distrutto da un incendio nel 1923 e subito ricostruito. Durante il periodo teosofistico pubblica alcune delle sue opere fondamentali: Teosofia (1904), L’iniziazione (1904-1905), La scienza occulta nelle sue linee generali (1910), e poi moltissime altre che gravitano attorno all’idea di Scienza dello Spirito. Tiene una instancabile attività di conferenziere in tutta Europa, fino a pochi mesi dalla morte, avvenuta nel 1925. Colin Wilson scrive che se «Steiner fosse morto prima di spiccare il salto nell’“occultismo”, sarebbe ora classificato – con Bergson, Whitehead, Samuel Alexander, Hans Driesch, Edmund Husserl, Maurice Merleau-Ponty, e Karl Popper – come un filosofo che voleva dimostrare che il materialismo scientifico è troppo stretto». Egli infatti «era affascinato dalla scienza e dal metodo scientifico. Ma si ribellava alla visione materialistica della scienza moderna. Voleva dimostrare che faceva acqua da tutte le parti, che non riusciva cioè a dar conto della complessità dell’universo e della natura umana». Steiner aveva trovato in Goethe un alleato, perché «anche Goethe aveva condiviso il suo entusiasmo per la scienza e aveva creato la sua filosofia non materialista della scienza. Per Goethe, la natura è “l’ornamento vivente di Dio”…» (pag.149)

«Steiner stesso dovette riconoscere che l’antroposofia, una ricerca verso “la conoscenza spirituale”, non può sostituire la pratica religiosa, con i suoi riti e i suoi sacramenti» Quanto alla sua scienza dello spirito, il punto di partenza è «la credenza che “dietro” il mondo materiale, rivelato dai nostri sensi, ci sia un mondo ultrasensibile o spirituale. Questo suona naturalmente come la credenza centrale di tutte le grandi religioni, ma nel caso di Steiner c’è un importante corollario. Egli infatti era convinto che, con un semplice addestramento, chiunque potesse sviluppare la facoltà di vedere quest’altro regno dell’essere. Egli stesso sosteneva di averla ottenuta e faceva del suo meglio per mostrare ai suoi seguaci come raggiungerla».«Insisteva nel dire che se un uomo ha sviluppato il potere di ritrarsi “in se stesso” – attraverso l’Immaginazione, I’Ispirazione e l’Intuizione – diventa consapevole delle realtà spirituali, e che queste includono la storia della razza umana. Egli sviluppa il potere di leggere le “registrazioni akashiche”, i segni imperituri del passato stampati sull’etere psichico. Anche Madame Blavatsky aveva questo potere, ma lo raggiungeva soltanto in trance, quando i “Maestri nascosti” parlavano attraverso di lei. (…). Steiner era in grado di percepire il “mondo dello spirito” in piena coscienza, e proclamava che le sue rivelazioni sul lontano passato erano accurate così come lui le riceveva». (pag.150-151)

per completezza della rubrica pubblichiamo anche il pensiero di Steiner.

SPIRITO, CORPO E ANIMA : STEINER

Nella terza parte dello Spirito Intelligente, dissi che sarei ritornato, com’è stato sulla trinità: anima corpo e spirito, c’è una frase di Rol importantissima, cioè che si è accorto delle sue possibilità e vi è arrivato anche grazie alla profonda osservazione delle cose, nella ricerca della funzione e dell’ordine nella creazione universale. Questo bellissimo pensiero, leggero ed a tratti criptico, l’ho collegato alla capacità di potersi mettere in contatto con il proprio spirito intelligente raggiungendo la  coscienza sublime. Tutto questo passa attraverso una paziente esercitazione ed osservazione profonda di tutte le cose. E’ una considerazione personale ma sembra molto affine con lo spirito così come definito da Steiner, spiegando la suddetta trinità. Perciò vi rimando a questo bellissimo articolo, con le fonti a piè di pagina. Non sto insinuando che G.A.R. era un teosofo, come gli venne chiesto dal fratello in una lettera, ma è solo un osservazione in merito ad un’affinità di pensiero con R. Steiner. Buona lettura

 

Nel nostro mondo occidentale sappiamo o crediamo di sapere molto riguardo al nostro corpo. La scienza moderna lo ha ormai analizzato e descritto fin nei minimi dettagli e possiamo quindi dire di conoscerne bene il funzionamento.

Tuttavia, la nostra scienza sembra identificare nel solo corpo fisico l’intera Entità Umana, come se tutto, dai pensieri, alle sensazioni, alle impressioni interiori, fosse contenuto e fosse dovuto alla natura e alle componenti del corpo fisico. La conoscenza derivata dalla ricerca spirituale naturalmente non la pensa così, e ci dice che insieme al corpo vivono ed operano anche l’anima e lo spirito.

Ma che cosa sono esattamente l’anima e lo spirito, e che rapporto hanno con il corpo? Vediamo allora di ricavare qualche notizia basandoci su alcuni contenuti del testo “Teosofia” di Rudolf Steiner.

Il corpo, l’anima e lo spirito sono, secondo Steiner, le tre componenti fondamentali dell’uomo incarnato sulla Terra. Il corpo, è quella componente che ci permette di percepire sul piano di esistenza fisico. Attraverso il corpo, possiamo metterci in relazione con il mondo fisico che, non dimentichiamolo, è soltanto uno dei tanti possibili, ed è quello che sperimentiamo quando siamo qui sulla Terra.

Il corpo è quindi uno strumento, un mezzo, attraverso il quale è possibile fare un certo tipo di esperienze, quelle relative a questo specifico piano esistenziale, utilizzando i cinque sensi ordinari che tutti conosciamo. Grazie al corpo percepiamo colori, forme, sapori, odori e tutto ciò che è ricavabile dagli oggetti e dalle esperienze fisiche.

L’anima è quella componente tramite la quale l’entità umana ricava impressioni dalle esperienze che fa attraverso il corpo. Ognuno di noi, in altre parole, vede, sente, tocca, annusa e assapora, e da queste esperienze ricava impressioni che possono essere di piacere o dolore, gioia o disperazione, attrazione o repulsione e via di seguito. 

Attraverso l’anima, le cose che percepiamo con i sensi corporei acquistano per noi un certo significato, una valenza. L’anima valuta le esperienze e gli oggetti percepiti dal corpo in base a ciò che quelle esperienze e quegli oggetti determinano come impressione. Una cosa che imprime un sentimento di piacere, di gioia o di attrazione avrà per noi un certo valore, un’altra cosa che imprime un sentimento di dolore, disperazione o repulsione, ne avrà un altro ovviamente completamente diverso.

Lo spirito è invece quella componente attraverso la quale abbiamo la possibilità di comprendere il significato intrinseco delle cose, indipendentemente dall’impressione che esse determinano nella nostra anima. Un oggetto o una esperienza non viene valutata dallo spirito in base al fatto che questa ci sia piaciuta o no, ma in base al significato che ha per se stessa nell’ordine naturale delle cose, in modo del tutto distaccato e imparziale. Alla componente spirituale è strettamente connessa l’attività di pensiero, perché è attraverso questa che possiamo comprendere, attraverso il ragionamento, il significato intrinseco delle cose.

Prendiamo, ad esempio, un’esperienza qualsiasi, e vediamo come questa viene interpretata dalle tre componenti fondamentali dell’essere umano incarnato.

Attraverso il corpo, noi possiamo toccare una pianta con le spine, e pungerci. Il corpo quindi ci permette semplicemente di fare quel tipo di esperienza. Senza il corpo, questo non sarebbe possibile.

Attraverso l’anima ricaviamo l’impressione di dolore causata dalla puntura. Quella pianta con le spine viene quindi valutata dall’anima come una cosa che ha destato un’impressione dolorosa, attivando di conseguenza una reazione di repulsione, quello è il significato che l’anima dà alla pianta con le spine, e quello è il valore che quell’oggetto ha per noi.

Attraverso lo spirito e quindi il lavoro di pensiero, possiamo disinteressarci del tutto dell’impressione, in questo caso dolorosa, che quella pianta ha determinato in noi, ma abbiamo la possibilità di capire che valore ha quella pianta per se stessa nell’ordine naturale delle cose. Possiamo quindi analizzarla nei dettagli, capire perché è fatta in un certo modo, che ruolo occupa nell’ambito del mondo vegetale, che funzione ha rispetto all’ordine cosmico e molto altro ancora. Il fatto che una sua spina ci abbia punto causandoci dolore non ha alcuna importanza, per lo spirito.

Vediamo quindi come il corpo sia solo uno strumento, l’anima una componente che ricava impressioni valutando le cose in modo strettamente individuale, e lo spirito una componente che invece comprende, attraverso il pensiero, la natura essenziale delle cose connettendosi direttamente al mondo degli archetipi, senza farsi influenzare da qualsiasi tipo di impressione personale.

La suddivisione in corpo/anima/spirito è una prima scrematura. Nel suo saggio “Teosofia”, Steiner prosegue individuando 9 componenti umane: corpo fisico, corpo eterico, corpo animico, anima senziente, anima razionale, anima cosciente, sé spirituale, spirito vitale e uomo spirituale, ognuna con le sue funzioni specifiche.

Aticolo di G. Bertani

Rivisto da www.fisicaquantistica.it

Fonte: http://www.anticorpi.info/2010/08/steiner-corpo-anima-e-spirito.html

 

IL PROSSIMO POST RENE GUENON….. “L’ERRORE DELLO SPIRITISMO”