PARAPSICOLOGIA VS GUSTAVO ROL (MASSIMO INARDI -seconda parte)

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La gamma della fenomenologia rolliana pare non avere limiti e spazia agevolmente in un caleidoscopio che va dai fenomeni paranormali fisici a quelli mentali, talora parendo che ambedue le classi di accadimenti — in certi esperi­menti — si intreccino e si embrichino senza possibilità di disgiunzione. Delle varie esperienze fatte esclusivamente con le carte, per esempio, e che hanno dell’incredibile e del fantascientifico, è quasi impossibile riferire dettagliatamente in questa sede, data la infinita ed impressionante varietà di esse.

È inutile fare considerazioni su esperimenti siffatti: la loro spiegazione razionale inesorabilmente sfugge e le ipo­tesi che possono porsi sono quelle di una forma di parti­colare veggenza posseduta da Rol verso le carte e che si sarebbe esplicata attraverso il complicato rituale della scrit­tura automatica; una azione psicocinetica sulla materia unita alla precedente, per cui lo scritto, la grafite della matita e le carte siano andate a disporsi rispettivamente sul foglio, in tasca e sulle carte sotto il tappeto nell’ordine voluto, op­pure un intervento di tipo « spiritico » (ipotesi che Rol scarta a priori, contrapponendovi quella dello « spirito in­telligente » di G. che poi, gira e rigira, porrebbe ricondursi ad essa), o infine quella — posta talora da alcuni studiosi ed osservatori — secondo la quale la risposta sarebbe stata già scritta dal soggetto prima dell’esperimento con inchio­stro simpatico a base di limone e che a temperatura am­biente sarebbe invisibile, divenendo invece tale nella tasca interna della giacca ed a contatto del solo calore del corpo di una persona, il tutto beninteso considerato però inscin­dibilmente con le doti paranormali di telecinesi q di chiaro­veggenza indubbiamente possedute dal soggetto.

Le possibilità di G.A. Rol nei riguardi delle carte da gioco (mezzo che egli preferisce su tutti per un senso di ordine che esse recano in loro e dovuto alla numerazione, alla forma ed al colore, tutti elementi che favoriscono armo­niche combinazioni ed operazioni) sono infinite e strabi­lianti e fanno pensare talora addirittura a magie e a sorti­legi; ma l’ipotesi più razionalmente valida, almeno oggi, è quella che egli eserciti un’azione psichica o mentale selet­tiva sul materiale costituito da esse e tale da poter operare trasferimenti delle stesse o addirittura trasmutazioni di se­mi, colori e figure su singole carte e sotto gli occhi dell’os­servatore (vari episodi del genere sono raccontati da Fel­lini, Pitigrilli, Gec, De Boni, ecc.).

Una semplice antologia delle operazioni rolliane (e non il racconto intero delle sue imprese di mezzo secolo) richiede­rebbe interi volumi, per cui il quadro che verrà dato qui sarà certamente una pallida idea di ciò che l’Uomo è capace di produrre. Il «ritratto» che verrà fuori da queste note sarà insufficiente e solo di scorcio; anche la storia completa di Rol resterà fra le cose che non verranno mai scritte, dato l’atteggiamento rigidamente negativista dell’Uomo, quale dichiara di disinteressarsi nella maniera più completa che il mondo o la scienza sappiano o si tramandino nel tempo ciò che egli ha fatto e fa. «Sono esperimenti elementari — egli dichiara — ma servono solo a stabilire che, essendo parte di Dio, noi abbiamo poteri immensi sulla materia, alla quale, se sappiamo farlo o lo facciamo nell’am­bito dell’ordine morale, siamo in grado di comandare qua­lunque cosa.» Quando Rol parla, fa una serie di affermazioni che hanno dell’inverosimile, ma sono ormai molte migliaia le persone che hanno potuto constatare come — osservando questo uomo enigmatico e quasi favoloso — di inverosimile per lui non ci sia nulla e che tutto sia, al limite, semplice, piano e facile.

……Rol  non era un negativista dell’uomo, al contrario amava l’uomo come creazione di Dio , infuso dalla luce divina, il suo disinteresse se così si può dire era verso ciò a cui l’uomo ricorre per non ammettere che è parte della creazione e che tutto si potesse spiegare con la scienza. Aspirava a che un giorno l’uomo comprendesse quanto sopra ed ha sempre affermato che le sue sono possibilità che appartengono a tutti basta mettersi nelle giuste condizioni, purtroppo Inardi cade nella trappola del potere sulla materia e attribuisce alle parole di Rol le sue convinzioni. Anche in merito alle osservazioni dell’inverosimile …bè dipende da chi ascolta, sicuramente se lo si fà ponendo come paletto le proprie convinzioni senza essere aperti e senza concedere il “dubbio filosofico” e allora sono inverosimili.

A tal proposito si annoverano nella carriera di Rol espe­rienze conturbanti come i viaggi nel passato e nel futuro, Non c’è che da associarsi in pieno a Di Simone quando ipotizza che il dott. Rol è un raro e forse unico rappresen­tante vivente di una interazione tra sue proprie qualità per­sonali, poteri soggettivi di tipo bio-psico-dinamico (teleci­nesi, telepatia, chiaroveggenza ed anche precognizione), non­ché interventi esterni che si possono definire di tipo più o meno trascendente, per non arrivare addirittura a definirli « spiritici », parola che però egli aborre. Egli non ammette lo spiritismo ma dichiara esplicitamen­te e ripetutamente che nel suo lavoro interviene continua­mente quello che egli definisce lo « spirito intelligente Queste semplici e personali considerazioni non debbono assolutamente suonare a discredito del dott. Rol per il quale l’autore non può nutrire che profonda ammirazione e stima. Sono pur sempre considerazioni ed osservazioni proprie dello studioso, forse « non iniziato » e non preparato al « mes­saggio » rolliano, ma sempre dello studioso che vorrebbe, con tutte le sue forze ed il suo desiderio, cercare di pene­trare oltre il velo delle apparenze per conoscere più a fondo ed anche soprattutto per amare ed apprezzare sempre di più un uomo le cui doti infinite e generose di fratellanza, di aiuto e di amore verso il prossimo sono senza limiti e ormai proverbiali per chi lo conosce a fondo e le cui infinite ed impensabili capacità e doti paranormali forse non lasceran­no traccia nel futuro, stante la personale maniera di pensare di quel formidabile, incredibile, conturbante ma anche enig­matico personaggio, la memoria delle imprese del quale potrebbe rappresentare per l’umanità oltre ad un qualcosa di scientifico, anche un qualcosa di utile e di costruttivo sulla strada della evoluzione e del perfezionamento dell’uma­nità, che egli derma essere lo scopo che informa ed ha informato tutta la sua vita.

………………..in quest’ultimo passaggio c’è un ravvedimento operoso di chi ammette la propria condizione di studioso impreparato a qualcosa che non può codificare con la cultura propria o con branche conosciute, per questo pur apprezzando l’onestà e la sincerità, come abbiamo scritto nella prima parte, vi è un errore di fondo, sicuramente vi è “una buona fede” la base di partenza, ma l’essere  studioso,  scienziato,  medico, parapsicologo e rimanere tale quando si esplora un altro campo, rimanendo ancorato ad metodologia rigorosa e negazionistica o non aperta, tipica della propria preparazione o convinzioni personali, fa sorgere lo stupore assistendo alle  possibilità con la stessa mimica di un fanciullo , per poi farsi adulto una volta sbiadito il torpore. Così si cerca come nell’errore della parapsicologia di spiegare l’imponderabile utilizzando termini, che in realtà sono possibilità…. che riguardano già la non usuale condizione di normalità, pur non dando spiegazione di essi e cadendo a volte nel positivismo scientifico, in quanto già quelle possibilità non hanno una spiegazione nota, poi portandole sul lato “umano”, biologico, si corre il rischio di dar ragione agli scettici, finché non si ammetterà che c’è qualcosa dentro e fuori di noi che non ha nulla di biologico o pschico ma ben altro…

Se oggi potessi trasformarmi in un cane udirei cose che voi umani non avete mai ascoltato, ma allo stesso tempo mi spaventerei se il mio padrone emettesse strani suoni con la bocca drizzando le orecchie, se fossi topolino disegnato da una mano che ha tre dimensioni non potrò mai conoscere il mio creatore se penso che vi sia solo la larghezza e la lunghezza ignorando la profondità.

Alla prossima..

concludiamo con i passi più importanti ed un commento di Rol

«Egli afferma che è bene che il suo segreto rimanga tale e muoia con lui, piuttosto che essere incautamente rivelato, potendo divenire strumento non più di bene e di elevazione morale, bensì di male, di speculazione, di interesse e di lucro» 

in una serata degli esperimenti risposta di uno spirito intelligente : «Inardi chiede a L.L. che cosa pensa della parapsicologia. La risposta, scrive L.L., per mano di Rol è [in] sostanza è questa: l’errore della parapsicologia è di pretendere il rigore scientifico su argomenti che possono essere solo soggetto di religione e di fede»