LA TREMENDA LEGGE : LA SCOPERTA

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Tratto da “il grande precursore” di Giuditta Dembech

R.: Nel 1927 ero a Parigi. Da due anni mi lambiccavo su un que­sito: perché non riesco a conoscere il colore della carta coperta, se è rossa o nera?

Perché non posso organizzare il mio cervello in modo da poter stabilire qual è il colore della carta coperta? Allora, mi appog­giavo al colore verde.

G.: Perché il verde e non, ad esempio, il rosso?

R.: Perché avevo notato in un arcobaleno a Marsiglia, dove la­voravo, che il colore verde è il colore centrale dell’arcobaleno. Infatti la sequenza dei colori è: (lo dice in francese) rouge, oran­gèe, faune, vert, bleu, indaque e violette.

Allo stesso modo, fra i nove numeri, io ho scelto il numero cin­que, perché è preceduto e seguito da quattro numeri. Quindi ha una posizione centrale. In medio stat virus, è vero?

Allora, un giorno riuscii a scoprire in sequenza, dieci carte rosse e dieci carte nere. Più avanti riuscii a scoprirne quindici, ed infine, riuscii a conoscere qual’era l’esatto colore di tutte e cinquantadue carte.

Il giorno in cui riuscii a scoprire tutto questo, era un sabato. Scesi sugli Champs Elyseès. Era molto tardi e c’era una bellissima luna piena.

Mentre camminavo riflettevo: sono l’uomo più potente della terra. Tutte queste cose mi apparterranno. Perché pensavo alla potenza sotto forma di possesso materiale. Ero cosi felice… E continuavo a ripetermi: io sono al disopra di tutto questo… Sedetti su una panca.

Un uomo, seduto accanto a me chiede gentilmente: “s’il vous plait, quell’heure est  per favore, può dirmi l’ora?”

Distrattamente gli tendo l’orologio perché lo guardi. Con la luna piena ci si vedeva perfettamente come se fosse giorno. Dopo un attimo, l’uomo mi chiede ancora; “excusez-moi, quel’heure est il?” Io mi volto a guardarlo e vedo che ha il bastone bianco. Era un cieco…

Allora mi sono detto: io voglio che quest’uomo veda! Voglio dargli la possibilità di leggere l’ora. Gli ho preso la mano, ho pensato al colore verde e gli ho detto: Lei deve vedere questo mio orologio. Immagini il colore verde. Anche lei vedrà l’orologio. Anche lei deve vedere.

Ho provato tante volte ma non ci sono riuscito. L’ho accompagnato a casa e sono diventato triste. Il senso della mia potenza era scomparso… Se non sono riuscito a fargli riacquistare la vista, allora io ho imparato riconoscere la carte rosse da quelle nere, ma tutto finiva li! Sono tornato in Italia in condizioni tutt’altro che facili, e l’ho spiegato a mia madre…