POSSIBILITA’: OGGETTI VIVENTI

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LE TESTIMONIANZE IN MERITO ALLE STATUETTE LE TROVATE AL LINK SOTTO

https://michiamorol.altervista.org/statuette-magiche/

 

 

recenti aggiornamenti grazie a Franco Rol, rimediano ad alcuni errori scaturiti dalle testimonianze suddette.

Qui di seguito la trascrizione. Il maiuscolo sostituisce il sottolineato del testo cartaceo.

« 2 STATUETTE IN MARMO POLICROMO – testa, braccia e piedi in marmo roseo d’Africa. Straordinariamente interessanti. Terzo o quarto secolo dopo Cristo. Colonia Romana in Africa. Rarissime! Queste due statue vennero da me acquistate separatamente, a distanza di anni; la prima dall’antiquario Bianchi, l’altra dallo antiquario Massimo Novarese. Formano “pendants”. La più sorridente (col nasino un po’ rotto – antiq. Novarese), mi pervenne in condizioni straordinarie, poco normali. NON VANNO PIÚ SEPARATE. Posso affermare che VOLLERO ESSERE RIUNITE. Mi è assai difficile stabilirne il valore commerciale. La presente valutazione [del 1985 c.ca, 25 milioni di lire = 35.000 euro nel 2021] è veramente irrisoria!

Parla Franco Rol

Questo documento che ho pubblicato (sono l’amministratore unico della pagina, per chi non ne fosse al corrente) rettifica tra l’altro una affermazione non corretta di Maria Luisa Giordano – come anche altre, purtroppo, di questa autrice… – la quale nel riferire delle statuette scrive che «Rol possedeva due statue molto antiche che risalivano a circa tremila anni fa, probabilmente di origine fenicia.» (“Gustavo Rol una vita per immagini”, 2005, p. 87). Come si vede esse hanno invece circa 1700 anni. Anche la collocazione “fenicia” deve essere considerata scorretta, e forse deriva da una personale associazione fatta dall’autrice tra “colonia romana in Africa” di cui Rol deve aver fatto menzione e la Tunisia dove si trova Cartagine. Ma nel III e IV secolo dopo Cristo l’epoca fenicia era passata da tempo e la regione era provincia romana.

Ne “L’Uomo dell’Impossibile” dove riportavo l’episodio (caso XI-1) ancora nella terza ed. del 2015 non ero a conoscenza di questo scritto di G.A. Rol, pertanto non ho potuto segnalare gli errori. Invito chi abbia i due libri ad annotare a margine la datazione corretta e l’attribuzione romana, così da non tramandarli. Questo comunque l’episodio completo raccontato dalla Giordano:

«Rol possedeva due statue molto antiche che risalivano a circa tremila anni fa, probabilmente di origine fenicia. Alte circa 40 centimetri, in marmo pregiato, rappresentavano due fanciulle con il volto leggermente ambrato, il corpo drappeggiato da un morbido peplo. In mano reggevano uno scettro a forma di torre, metà per una: statue con proprietà particolari, ogni tanto si ricoprivano di petali di rose. La loro storia è particolarmente affascinante e Rol ce la raccontò dopo che una sera, mentre ci trovavamo nel suo salotto ad ascoltare Mozart, avvenne un fatto prodigioso. Le due statue che erano su un tavolino, ben allineate, all’improvviso iniziarono a muoversi e i presenti attoniti le videro scendere dal loro piedistallo, passeggiare sul tappeto e quindi ritornare al loro posto. Tutti credevamo di avere avuto un’allucinazione, invece era la pura verità: Rol sorridendo della nostra meraviglia e del nostro stupore, si decise allora a raccontare la loro storia».

p.s. lo scettico pronto a derubricare la testimonianza sulla base dell’imprecisione iniziale, tenga presente che i ricordi di ciò che si è vissuto personalmente e quelli di cose sentite dire hanno tracce diverse nella memoria, e quindi diverso grado di accuratezza; ovvero: si può ricordare male cosa si è sentito dire da qualcuno, ma è più difficile ricordare male cose di cui si è fatta personale esperienza, specialmente con eventi a forte impatto emotivo. Del resto, ci sono testimonianze analoghe di altri testimoni, tanto che rientrano nella classe “oggetti viventi” della mia antologia summenzionata.