DIALOGHI : L’INCONSCIO E SOGNI PREMONITORI

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 Dialoghi tratti da “Rol mi parla ancora”

L’INCONSCIO

“Ognuno di noi è un iniziato che possiede in sé lo Spirito intelligente, la scintilla della conoscenza, che è la scintilla divina. Non esistono persone prescelte cui è in particolare aperta la via della cono­scenza perché la magia fa parte della vita di ognu­no di noi.

“Per percepire l’invisibile ci vuole l’intuizione. Anche i presentimenti sono delle percezioni, delle vibrazioni, prese dalla corrente universale della vita. Quando si desidera veramente qualcosa con tutto il proprio essere, si scatena una forza dell’u­niverso, forza che tutti posseggono.

“Non è solo l’uomo a possederla, anche un ani­male, un minerale, un vegetale, posseggono lo Spi­rito intelligente, e tutto ciò che è sulla terra non cessa di trasformarsi, perché la terra è un essere vi­vente e anch’essa ha un’anima.

“Noi facciamo parte di essa, anche se non sem­pre ci rendiamo conto che essa lavora sempre a nostro favore. Dobbiamo vivere la parentesi terre­na serenamente, con un rispetto maggiore per la nostra e altrui vita.

“Dobbiamo meritarci e raggiungere la serenità giorno dopo giorno, scuotendoci di dosso i troppi impegni che molte volte sono solo inganni e pre­giudizi con cui vogliamo illuderci di essere creatu­re eccezionali, preziose, irripetibili.

“Lo sai che il cervello dell’uomo lavora anche quando dorme, per la filosofia induista è la coscienza cosmica da cui tutto deriva e a cui tutto si riconduce.

“Il nostro inconscio di notte può lavorare me­glio, non è disturbato dalla frenetica attività della veglia, per lui non ci sono né tempo né spazio, non esiste né passato né avvenire, né è condizionato dalla materia. Per questo motivo può risolverci problemi difficili, farci ricordare cose ormai del tutto dimenticate, aiutarci a ritrovare oggetti smarriti a ispirarci.

“Quanti grandi artisti hanno trovato di notte l’i­spirazione per dei capolavori, non solo, ma anche scienziati e ricercatori, senza magari quasi accor­gersene, hanno saputo trovare la via giusta per la loro ricerca.

 

Sogni premonitori

 

“Senza parlare poi dei sogni premonitori: quante volte capita ai dormienti di sognare un evento che poi accadrà puntualmente nella nostra vita. Me l’a­veva raccontato tuo padre con grande commozio­ne, poi me lo hai raccontato di nuovo tu del tuo so­gno premonitore. “Avevi circa sei anni, c’era la guerra, eravate sfollati a Bardonecchia; il tuo caro papà era in un campo di concentramento in Germania, prigionie­ro dei tedeschi. Una settimana prima di Natale, scrivesti una lettera a Gesù Bambino, me l’hai fat­ta vedere, sulla busta c’è scritto ‘All’Angelo Posti­no — Via del Cielo’. La notte seguente sognasti Gesù Bambino che ti diceva che il tuo desiderio si sa­rebbe avverato. “Passarono i giorni: la vigilia di Natale, siccome non era avvenuto il prodigio ti addormentasti in lacrime, delusa. Il mattino seguente, al tuo risve­glio, trovasti vicino al tuo letto il tuo adorato papà sorridente, chino su di te. “Il miracolo era avvenuto come nelle fiabe a lie­to fine. “Alle 11.30 della notte di Natale un uomo pro­vato dalle fatiche e dalle privazioni della prigionia bussò alla porta di casa. “Trovò la mamma quasi incredula, che gli si buttò fra le braccia, la casa era calda e accogliente, con l’atmosfera natalizia con l’albero di Natale, il presepe, come piaceva a lui, il calore della famiglia e degli affetti. Mentre i suoi bambini dormivano si stava av­verando un sogno profetico, che fece in breve il gi­ro della cittadina.