Dialoghi tratti da “Rol mi parla ancora”
“La poesia non possiede solo un significato sociale e umano, ma un carattere metapsichico e religioso.
“Nel sonetto Correspondances cioè Corrispondenze, traspare in Baudelaire il concetto di un universo animato, in cui le forme visibili sono i simboli di una realtà invisibile.
“Ma questo non è tutto. Quello che interessa il poeta è l’intima corrispondenza che esiste fra i profumi, i colori e i suoni.
“Siccome l’universo è in realtà un’unità animata, risulta che le forme sensibili multiple nella loro parvenza sono infatti l’eco di una realtà unica.
“Questa non è che la prima tappa della poesia.
“L’idea a cui tende quella a cui sono subordinate le due precedenti, è che determinate corrispondenze possono introdurci in un mondo di purezza e di innocenza, ma che altre, al contrario, possono farci penetrare nel regno del peccato e della corruzione.
“L’analogia di ogni parte dell’universo con l’insieme è tale che la medesima idea si riflette costantemente in ogni parte nel tutto.
“Le analogie di diversi elementi della natura fisica fra di loro servono a prendere atto della suprema legge della creazione, la varietà nell’unità e l’unità nella varietà.
“Cosa c’è di più stupefacente per esempio del rapporto dei suoni e delle forme, dei suoni e dei colori?
“Tutto è sacro nel mondo, il mondo visibile è come un sacramento.
“Questo pensiero, questa dottrina, viene da lui tradotta in formule, che evocano una foresta o un tempio.
“Egli ama passeggiare nella foresta, quasi a paragonarla a un tempio. La foresta gli appare come una grande cattedrale in cui l’albero parla all’anima dei poeti.
‘Ascoltando la musica, trova un’analogia e una unione intima tra i colori, i suoni e i profumi.
“Sembra che tutte queste cose siano pervase dal medesimo raggio di luce e che si debbano riunire tutte in un concerto meraviglioso. Come in sogno si sente da lontano il suono grave e profondo di un oboe. Sembra quasi di udire il rumore dei colori: dei suoni verdi, blu, gialli mi giungono con delle onde perfettamente distinte le une dalle altre.
“I nostri sensi raggiungono in noi zone profonde e mettono in moto le forze che vi erano assopite.
“Questi versi evocano tutto un mondo di armonie nuove che entreranno nell’uomo intelligente, lo penetreranno lentamente come il vapore di una stufa aromatizzata.”
“L’immaginazione è la più scientifica delle facoltà, perché essa sola può comprendere l’analogia universale o quella che una religione mistica chiama `correspondance’, corrispondenza.
“Non basta però per essere mistico, credere nell’unità del mondo, a un significato delle forze sensibili.
“Egli vede in questa metafisica soprattutto le conseguenze di un ordine estetico.
“Ci si domanda come l’autore di Les fleurs du mal abbia potuto trascurare questo aspetto di una dottrina, che dalle sue origini, aveva mirato nella sua essenza suprema e nel pensiero del suo creatore, a una interpretazione poetica dell’universo.
“Quella che noi chiamiamo natura è un poema di segni segreti e misteriosi.
“E adesso lascia che ti ripeta ancora una volta le parole del poeta:
“D’altronde, le allusioni alla dottrina universale, alle sue applicazioni nel campo delle sensazioni, non avranno mai fine.
“Anche in altre poesie il poeta osserva che i suoni si investono di colori e che i colori contengono una musica.
“Questa analogia che si potrebbe definire una corrispondenza del cielo, ricorda la teoria di Swedenborg: “Tutto, forma, movimento, numero, colore, profumo, nello spirituale come nel naturale, è significativo reciproco”,
“L’analogia universale è la grande legge della creazione. Crede che Dio ha creato il mondo, che l’universo creato è il Verbo di Dio e forma di conseguenza, sotto la molteplicità delle apparenze una totalità complessiva e indivisibile.
“E il contrario di ciò che vuole Baudelaire, che insegue senza posa la bellezza multiforme e multicolore, che si immette nelle spirali infinite della vita.
“Se la sua intelligenza si esalta a scoprire nell’universo visibile il riflesso del mondo delle idee, non è meno sensibile alla ricchezza cangiante del multiplo.
CORRISPONDENZE
La natura è un tempio in cui pilastri viventi lasciano uscire talvolta parole confuse; l’uomo vi passa attraverso foreste di simboli che l’osservano con sguardi famigliari. Come dei lunghi echi che di lontano si confondono, in una unità tenebrosa e profonda, vasta come la notte e come la chiarezza, i profumi, i colori e i suoni si rispondono. Esistono profumi che sono freschi come la carne di bimbo; dolci come oboi, e verdi come praterie; e degli altri corrotti, ricchi e trionfanti che hanno l’espansione propria delle cose infinite, come l’ambra il muschio, il benzoino e l’incenso, e cantano dei sensi i lunghi rapimenti.