SPECIALE FISICA ( PITIGRILLI)

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In uno “speciale” https://michiamorol.altervista.org/speciale-fisica/ parlammo della fisica quantistica, non tanto per confutare le possibilità di Rol, ma per supportare attraverso questa nuova visione scientifica quanto ci sia ancora da imparare sulla “realtà”, sul mondo fisico, su noi stessi insomma. Allo stesso tempo si scorge in alcuni esperimenti di Rol una “parentela” con la sincronicità, l’entanglement concetti che oggi sono più facilmente alla nostra portata grazie al web, mentre prima erano ad appannaggio solo di professionisti del settore. Anche la psicologia si è interessata al fenomeno paranormale, definendolo tale perché non aveva altre parole, lo scrivente molto più vicino a Jung che Freud  ha più volte incontrato nei suoi trattati la ricerca della comprensione di alcuni fenomeni e della connessione tra mente , causalità, spazio e tempo di un evento all’apparenza non ordinario, per questo un prossimo post approfondiremo anche Jung e la sua visione su eventi non ordinari. Il racconto che segue è tratto da GUSTO PER IL MISTERO di PITIGRILLI, dove G.A.R. propone un esperimento che personalmente mi trova impreparato nel poterlo definire similarmente ad uno di fisica quantistica, una fusione tra sincronicità e il fenomeno dell’osservazione raccontato da Schrödinger con il famoso paradosso del gatto. Leggete prima il racconto e poi vi spiegherò  il senso delle mie affermazioni

“Gusto per il mistero ” di Pitigrilli”

Furono portati i mazzi di carte, comperati da un fat­torino del Grand Hotel. I miei amici : l’attrice Luisa Ferid, l’attore Osvaldo Valenti e il padre di questo, ambasciatore a Teheran, il principe Lanza di Trabìa; invitati, un medico, un ingegnere e un’attrice minore, una bellezza romana all’aurora e un’aristocratica al · tramonto.

  • Dottor Rol -gli disse con franchezza l’attore. – Il nostro  amico mi ha  descritto  i suoi esperimenti,  io  le  rivolgo  una  preghiera:  invece  di  usare  carte  da gioco  come  si  possono  trovare  in  qualunque  negozio, potrebbe  servirsi  di  un  mazzo  di  carte  di  cui  non  c’è un secondo esemplare a Roma?

  • “Non ho nulla in contrario” rispose

L’attore gli presentò un mazzo di carte stampate in Scozia.

  • Io non le tocco – disse   -Le conti.

  • Sono 52

  • Le conti anche LEI

  • 52

  • Anche LEI

  • 52

  • E ora allargatele  e  stendetele  in  una  sola  fila  ad arco, come fanno i croupiers del baccarat,  e lei, signo­rina, faccia correre il dito e si fermi su una  carta  qua­lunque  senza guardare . Bene.  Ora  guardi  la  carta. La mostri a tutti. Ciascuno scriva il numero e il nome della carta. Fatto? Ora lei, signorina, la strappi (era il nove di fiori)  -e butti dalla finestra i pezzetti.

L’attrice eseguì. Alcuni frammenti caddero sulla ter­razza, altri furono portati dal vento nella strada e qualcuno tornò nella stanza.

  • Contate le carte che rimangono.

  • Cinquantadue, cinquantadue, cinquantadue -risposero

  • Cercate il nove di fiori

  • Ecco il nove di fiori.

Suonò il campanello e alla cameriera domandò :

– Che carta è questa?

– Nove di fiori, signore.

– Per favore, raccogliete quei pezzi di carta. Che cosa sono?

– Pezzetti  di una  carta  da  gioco,  di colore nero. Sono fiori.

C’è stato dunque un momento in cui la stessa carta si trovava al tempo stesso intera nel suo mazzo di cin­quantadue carte, e allo stato frammentario sparsa fra la stanza, la terrazza e la strada.

…..

Diciamo che a posteriori è corretto ciò che dice Pitigrilli anche se il fenomeno fisico dell’osservazione  è avvenuto a posteriori rispetto all’atto di strappare la carta , non simultaneo , il problema è che nonostante ci si voglia chiarire in quale principio cada questo esperimento, il dato di fatto è che allo stato finale dell’esperimento vi siano 2 nove di fiori con condizioni materiale differenti, superando il concetto della sincronicità e manifestandosi una duplicazione di materia e trasferimento della stessa in uno spazio tempo molto ristretto….. senza parole!!!

parlando di Pitigrilli allego il video con la lettura delle parti inerenti G.A.R.