INTRODUZIONE

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QUAL’ E’ LO SCOPO DI QUESTO BLOG?…… PARLARE DI ROL, NON VI DIRO’ COSA PENSARE DI LUI, NE DI COSA RAPPRESENTI PER ME, NON CERCHERO’ DI CONVINCERVI CHE CIO’ CHE VERRA’ PUBBLICATO SIA VERO O FALSO, MA VORREI SOLTANTO FAR CONOSCERE UN PO’ L’UOMO, LA SUA FILOSOFIA DI VITA, LE PERSONE CHE LO HANNO CONOSCIUTO , LE SUE POSSIBILITA’. TROPPO CONTRASTATO E TROPPO “SOLO”, UN UOMO CHE HA PREFERITO LASCIARE TANTI PUNTI INTERROGATIVI, PERCHE’ NON SAREBBE STATO CAPITO, PERCHE’ FORSE ERANO VERITA’, PRINCIPI O EREDITA’ TROPPO PESANTI, FARDELLI CHE NON AVEVANO DEGNI SUCCESSORI O PEGGIO ANCORA IN MANO A BRAMOSI LESTOFANTI. SPERO CHE PIACCIA QUESTO BLOG E SE NON DOVESSE ESSERE COSI’, LA SOLITUDINE NON SARA’ UN PROBLEMA.

Cominciamo con una doverosa nota biografica

Rol nasce a Torino il 20 giugno 1903 da famiglia agiata. Il padre, Vittorio, è un avvocato che nel 1909 è incaricato di aprire e dirigere la sede di Torino della Banca Commerciale Italiana, la madre è Martha Peruglia, figlia del Presidente del Tribunale di Saluzzo. Suo cugino Franco Rol, sarà un affermato industriale chimico e pilota automobilistico. Rol cresce in un ambiente ricco e colto, frequenta sin da giovane le famiglie più in vista della città, si interessa alle arti, entrando in relazione con vari artisti ed iniziando presto a cimentarsi nella pittura e nella musica. Nel 1923 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino, dove si laureerà nel 1933. Sia la scelta del corso universitario, sia la carriera bancaria che intraprende nel 1925 avvengono per adeguamento alle tradizioni familiari. Rol fa pratica presso le filiali della Comit in giro per l’Europa: Marsiglia, Parigi, Londra, Edimburgo e successivamente Casablanca e Genova, sono le città in cui vive e lavora. Si sposa nel 1930 a Torino con Elna Resch-Knudsen, una indossatrice norvegese imparentata con il Re di Norvegia e conosciuta a Parigi nel 1927, con la quale non ebbe figli ma rimase unito per oltre 60 anni. Poche settimane dopo la morte del padre, nel 1934, lascia la carriera bancaria e si ritiene che in questo periodo fino almeno al 1939 viaggi molto e passi lunghi periodi tra Parigi (dove ottiene una laurea in Biologia medico-clinica) e Londra (dove invece si laurea in Economia). Il 14 settembre 1942, durante la Seconda Guerra mondiale, inaugura a Torino un negozio di antiquariato, interesse coltivato sin da ragazzo che diventerà la sua fonte di reddito principale fino agli anni ’60. Dagli anni ’70 in poi si dedicherà prevalentemente ad un’altra sua passione giovanile, la pittura, dipingendo soprattutto vasi di rose e paesaggi autunnali o invernali della campagna piemontese. Il gusto del bello e dell’arte – che trovava espressione anche nella elegante dimora torinese – era completato dalla sensibilità musicale che ne faceva un buon interprete al pianoforte e al violino (durante il soggiorno a Marsiglia (1925-1926) per guadagnare qualche soldo extra oltre all’impiego in banca, suonava il violino nei cinema come accompagnamento dei film muti).
Alla fine degli anni ’40 o all’inizio dei ’50 racconterà alla scrittore Dino Segre, in arte Pitigrilli, di avere incontrato proprio nel periodo di Marsiglia un personaggio, originario della Polonia, che gli avrebbe mostrato di sapere fermare con la forza di volontà l’orologio della Borsa, e poi anche alcuni strani “giochi” con le carte e che, inizialmente scettico sull’esistenza di Dio, si convertirà e si ritirerà in un convento dell’Alta Savoia dopo aver assistito con lo stesso Rol a una guarigione a Lourdes. Anche in seguito a questo incontro Rol avrebbe approfondito ulteriormente i suoi studi spirituali ed elaborato una teoria di carattere metafisico sull’associazione tra suoni, colori e altri elementi.
Vi è però un’altra versione dei suoi “inizi”. Contemporaneo a quello di Pitigrili e forse anteriore è il racconto fatto nel 1951 al giornalista Furio Fasolo di Epoca, il quale scrive: «Un pomeriggio, durante una peregrinazione nei dintorni di Marsiglia, fu colpito dalla vista di uno stupendo arcobaleno. Ma la seguente osservazione l’impressionò: ogni qualvolta distoglieva lo sguardo dall’arcobaleno, egli rammentava non già tutti i colori dell’iride, ma bensì il solo verde: la tinta che risaltava nel centro. Si domandò se un portentoso significato segreto si nascondesse nel colore verde. Di qui, egli mi disse, ebbero inizio i suoi studi: prima nei campi della fisica, dell’ottica e dell’acustica, poi nella sfera di fenomeni misteriosi (…). [Mi disse inoltre:] “Io ormai avevo sviluppato in me stesso alcune sensibilità del tutto eccezionali: tra le altre, la capacità di sentire e distinguere, tramite il palmo delle mani, le vibrazioni dei colori”.» Quasi trent’anni dopo ne scriverà di suo pugno un’altra, poi pubblicata dal giornalista Renzo Allegri sulla rivista Gente nel 1977e fornendo altri dettagli al giornalista Luigi Bazzoli per un articolo su La Domenica del Corriere due anni più tardi dove affermava di avere iniziato da solo nel 1925 a Marsiglia, a cercare di scoprire il colore delle carte da gioco dopo essere passato davanti alla vetrina di un tabaccaio, dove c’erano due mazzi esposti, uno col dorso in evidenza e l’altro no. Rol si chiese quale potesse essere il colore dell’altro mazzo e dopo aver deciso che poteva essere il giallo entrò per comprare i mazzi, ma rimase deluso nello scoprire che il mazzo col dorso coperto era nero. A partire da quel momento, per due anni consecutivi e ossessivamente, tentò e ritentò di indovinare i colori delle carte, fino a quando cominciò ad indovinarne in progressione un numero sempre maggiore, giungendo ad indovinare tutte e 52 le carte di un mazzo il 28 luglio 1927, a Parigi, dopo aver scoperto che ponendo la sua mano a poca distanza dalla carta poteva percepire una sensazione di calore differente a seconda che il seme della carta fosse rosso o nero. Quel giorno scrisse sulla sua agenda di lavoro:
«Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!». In altre occasioni fornirà ulteriori chiarificazioni, come ad esempio nel 1987 alla giornalista Paola Giovetti: «Cominciai con le carte: perché non doveva essere possibile conoscere il colore di una carta coperta? Provai e riprovai, ma per molto tempo senza risultati. Poi un giorno guardando un arcobaleno ebbi la folgorazione: mi resi conto che il verde era il colore centrale, quello che teneva uniti gli altri. Misurai la vibrazione del verde e scoprii che era la stessa della quinta musicale, e che corrispondeva a un certo grado di calore. Così cominciai a indovinare esattamente le carte e, a poco a poco, a fare tutte le altre cose…» Da quel giorno del 1927 attraversa una crisi esistenziale, fino al punto di ritirarsi nel 1928 presso la casa religiosa Villa Santa Croce, a San Mauro Torinese, prendendo licenza dalla banca.
Rol si trovò al bivio se prendere gli abiti sacerdotali oppure vivere nel mondo con la sua nuova personalità spirituale. Per una via del tutto originale era pervenuto a quello che in Oriente è conosciuto come Risveglio, ma all’inizio non fu facile. Fu assistito e consigliato dal padre gesuita Pietro Righini, direttore di Santa Croce, ma secondo quanto lui stesso raccontò fu la madre Marta a convincerlo che poteva essere utile al suo prossimo anche in abiti civili, e così pose termine al ritiro, durato tre mesi, ed iniziò il suo originalissimo apostolato, tenendo sempre come punto di riferimento la figura e l’insegnamento del Cristo. A partire dagli anni trenta la sua fama si diffonde nei circoli dell’aristocrazia, della cultura e della politica. Gli si attribuiscono incontri con personaggi del mondo della politica tra cui Benito Mussolini, Charles De Gaulle, John Fitgerald Kennedy, la regina Elisabetta II, Giuseppe Saragat, Re Umberto di Savoia, Maria José di Savoia, papa Pio XII e molti altri, così come dello spettacolo, dell’arte (tra cui Pablo Picasso e Salvador Dalì) e della scienza (tra cui i già menzionati Einstein e Fermi), in alcuni casi non ancora documentati. Sono invece accertate, tra le altre, l’amicizia con Federico Fellini (il quale a partire dagli anni ’60 si consulterà spesso con Rol per ogni suo nuovo film), Franco Zeffirelli, Valentina Cortese, Cesare Romiti, Dino Buzzati, Guido Ceronetti, e la frequentazione della famiglia Agnelli. Tuttavia Rol mantiene sempre un profilo riservato e appare raramente in pubblico (non ha mai concesso interviste televisive, in sole due occasioni è intervenuto telefonicamente in diretta – ma non in video – in due trasmissioni della rete pubblica RAI, nel 1983 o 1984 a Blitz condotta da Gianni Minà, dove Rol ha risposto ad alcune domande del giornalista e nel 1987 a Domenica In condotta da Raffaella Carrà, dove ha fatto un appello affinché i giovani di tutto il mondo chiedessero ai governanti delle due superpotenze di allora, Stati Uniti ed Unione Sovietica, di arrivare alla creazione degli “Stati Uniti del Mondo”).
Negli ultimi anni di vita cercherà qualcuno a cui affidare le sue memorie, ma senza successo, limitandosi a lasciare agli amici e a qualche giornalista i frammenti separati dei suoi segreti.
Muore il 22 settembre 1994 all’ospedale San Giovanni Battista “Molinette” di Torino. Le sue ceneri riposano nella tomba di famiglia a San Secondo di Pinerolo.

 

 

Biografia a cura di Franco Rol (Gennaio 2014)

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