PERSONAGGI : VALENTINA CORTESE

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Nell’ambito del mondo dello spettacolo Rol era particolarmente legato, oltre che a Federico Fellini, anche a Valentina Cortese, la popolare attrice che nel corso di una straordinaria carriera ha preso parte a indimenticabili pellicole quali Le amiche di Michelangelo Antonioni, Giulietta degli spiriti dello stesso Fellini ed Effetto notte di François Truffaut. Racconta l’attrice: Una sera a Hollywood, dopo essere tornata in albergo da una cena in com­pagnia di Gregory Peck, mi accorsi che era scomparsa dalla trousse la chiave della cassaforte della camera. Nonostante l’aiuto di guardarobieri e poliziotti che avevano messo sottosopra tutta la stanza, le chiavi non sono saltate fuori, per cui sono stata costretta a far scassinare la cassaforte. Tre giorni dopo essere rientrata in Italia, Paolo Grassi mi invita alla Scala: nel­l’armeggiare attorno alla solita trousse, salta fuori la famosa chiave. Telefono a Rol, che quasi non mi lascia il tempo di parlare: «Ti stupisci di quello che ho fatto? Ti sei divertita?». Qualche anno più tardi mi fece uno scherzo analogo con una lettera che mi stava particolarmente a cuore. La conoscenza tra Valentina e Gustavo risaliva a molti anni addietro, ai tempi in cui Rol frequentava ancora la casa di San Secondo di Pinerolo. Io, che ho vissuto a Torino dai 7 ai 14 anni, originariamente ero amica di Maria, la quale un bel giorno mi aveva voluto presentare a tutti i costi quell’affascinante fratello. Quando il mio matrimonio è entrato in crisi, ci siamo persi di vista per un po’ di tempo. Poi una sera, a casa di una giovane coppia di sposi, ci siamo incontrati di nuovo. «Vediamo se tra te e tuo marito è tutto finito», mi dice, e al contempo si fa dare un libro a caso da una di quelle ceste utilizzate per i traslochi, quindi, con l’aiuto delle carte, individua una determinata pagina. Il volumetto era scritto in dialetto veneziano, con la sola eccezione di una breve frase corrispondente al numero di pagina che era venuto fuori, che così recitava: «È tutto finito». Sono stata io che, in seguito, gli ho fatto conoscere Fellini, Adriana Asti, Strehler e Zeffirelli. E sono io la prima che si mette a ridere quando qualcuno mette in dubbio le capacità di Gustavo. Le reminiscenze di Valentina Cortese sono all’insegna del­l’immenso affetto che provava per Rol. Conservo tra le cose più preziose diversi oggetti che mi ha lasciato, oltre ad alcuni suoi quadri. Ho di lui ricordi bellissimi: Gustavo era un uomo dolce, caro, generoso. E anche molto spiritoso. Un giorno eravamo a pranzo in una trattoria di Superga. Io ero alla sua destra, di fronte sedeva Mario Carotenuto. A un certo punto gli dico: «Tu hai un cuore grande così». Allora lui mi prende dal grembo il tovagliolo ancora piegato, lo apre e, all’in­terno, compare un meraviglioso cuore disegnato. Rol mi voleva molto bene. Ogni tanto lo invoco, ma non mi risponde. Forse, da lontano, mi dà lo stesso una mano, senza farmelo sapere, senza che io me ne accorga…