PERSONAGGI : MARIA JOSE’ DI SAVOIA

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Marie José Carlotta Sofia Amelia Enrichetta Gabriella di Sassonia Coburgo-Gotha, più nota come Maria José del Belgio (Ostenda, 4 agosto 1906Thônex, 27 gennaio 2001), moglie di Umberto II di Savoia, fu l’ultima regina consorte d’Italia prima della proclamazione della repubblica.

Si tratta della sovrana consorte con il più breve regno nella storia dell’Italia unita. Il suo nome italianizzato era Maria Giuseppina di Savoia benché ella stessa non l’abbia mai voluto adottare neppure su documenti ufficiali quali, per esempio, l’atto di matrimonio.

tratto da : La regina incompresa. Tutto il racconto della vita di Maria José di Savoia (2002)
di Luciano Regolo

Dopo l’incontro con Padre Pio, Maria José si imbatté con un’altra inquietante personalità dell’epoca: il sensitivo torinese, Gustavo Rol. La sua fama era arrivata perfino all’orecchio del duce che lo convocò a Palazzo Venezia per diversi “consulti”. Al Quirinale molte dame e gentiluomini di corte giuravano di aver assistito in prima persona alle conversazioni medianiche di Rol, ai suoi precisi vaticini e agli strani apporti che riceveva dall’aldilà: dai bottoni delle divise di Napoleone agli spartiti di Paganini. Una volta Maria José aveva perso una preziosissima parure di diamanti di ritorno a sera inoltrata da un’udienza col papa in Vaticano, l’aveva tolta e affidata a un gentiluomo di corte. Questi ricordava di averla data al corazziere perché la riponesse dov’erano tenuti gli altri gioielli. Ma l’astuccio della parure era vuoto. Così, la principessa di Piemonte pensò di mettere alla prova le facoltà del parapsicologo dai profondi occhi azzurri, di cui le avevano tanto parlato le dame di corte. Rol venne chiamato al telefono dal Quirinale e, nel giro di pochi minuti, risolse il “giallo”.«La parure è finita nel terzo cassetto a sinistra dello scrittoio che c’è nella sua anticamera», sibilò il sensitivo. Era la verità: qualcuno l’aveva riposta lì in fretta, per poi rimetterla la mattina seguente al posto giusto. Ma poi se n’era dimenticato. Nacque così tra Maria José e il parapsicologo una buona amicizia che proseguirà negli anni. Gustavo Rol visitò spesso la “regina di Maggio” allo Chàteau di Merlinge, dopo l’esilio. Parlavano di tutto, non soltanto di paranormale. Le cose che Maria José più ammirava di Rol, infatti, erano: «l’ingegno, l’ottima cultura, l’ironia e la conversazione brillante.