La lievitazione o sospensione gravitazionale prima di rappresentarla attraverso delle testimonianze che hanno dell’ incredibile, è un metodo con il quale un oggetto è sospeso su di un altro oggetto senza un supporto oltre ai campi magnetici. La forza elettromagnetica viene usata per contrastare gli effetti della forza gravitazionale, non è possibile far levitare stabilmente un oggetto utilizzando solo campi elettromagnetici “classici”. Le forze che agiscono su un oggetto in qualsiasi combinazione di campi gravitazionali, elettrostatici e magnetostatici rende la sua posizione instabile. Tuttavia esistono diversi modi per far diventare possibile la levitazione, violando i presupposti del teorema; per esempio, l’uso di una stabilizzazione elettronica o di materiali diamagnetici.
Spesso si parla per la sua produzione di super conduttori, La superconduttività o superconduzione è un fenomeno fisico non descrivibile con la fisica classica scoperto per la prima volta da Heike Kamerlingh Onnes, nel 1911, il quale notò che alcuni particolari materiali, detti materiali superconduttori o semplicemente superconduttori, assumono resistenza nulla al passaggio di corrente elettrica al di sotto di una certa temperatura ed espellono (completamente o in parte) i campi magnetici presenti al loro interno (Effetto Meissner). L’effetto Meissner-Ochsenfeld (anche noto più semplicemente come effetto Meissner) si realizza quando un superconduttore viene immerso in un campo magnetico di intensità inferiore ad un certo valore critico. Il superconduttore manifesta un diamagnetismo perfetto, espellendo il campo magnetico dal suo interno; ciò avviene tramite la generazione di correnti superficiali che inducono, all’interno del superconduttore, un campo magnetico uguale e contrario a quello applicato.I superconduttori potrebbero essere considerati diamagneti perfetti (…), che espellono completamente i campi magnetici a causa dell’effetto Meissner. La levitazione del magnete è stabilizzata dal blocco del flusso all’interno del superconduttore.
Insomma, i superconduttori levitano grazie al blocco del flusso del campo magnetico all’interno del loro stesso corpo; lo stesso fenomeno, ad esempio, è sfruttato dalle sospensioni elettrodinamiche (EDS) dei treni Maglev a levitazione magnetica.
Questa è fisica classica…più o meno , mentre in fisica quantistica…
Nuove teorie sull’Entanglement Quantistico sembrano affermare che la mente esiste in altra Dimensione. La relazione tra mente e cervello si presenta dalle origini della cultura occidentale, come punto focale nell’analisi dell’essere umano. A questo proposito si sono sviluppate diverse ipotesi: il progredire delle neuroscienze e gli studi continui sul tema, propongono ulteriori contenuti su questa misteriosa, dagli aspetti davvero significativi. Alcuni studiosi sostengono, che la mente è strettamente una funzione del cervello, e che i cosiddetti “fenomeni mentali”, siano delle circostanze che dipendono esclusivamente da uno stato elettrochimico del cervello; una gran parte oggi invece, sta cercano di comprendere scientificamente, l’esistenza di una mente indipendente, o almeno in una certa misura, separata dal cervello e collegata allo spirito: la coscienza.
La rivista scientifica Neuro Quantology , che riunisce neuroscienze e fisica quantistica, nel settembre del 2017 pubblica un articolo che riesamina la questione: lo studio presenta un modello unitario, che ridefinisce la fisica della coscienza e della dinamica di informazione, nello spazio celebrale, che avverrebbe tra i vari livelli dell’Universo e i sistemi viventi. Il documento presentato dal Dr. Meijer, professore all’Università di Groningen nei Paesi Bassi, e dal Dr.Geesink , biofisico esperto di nanotecnologia e schermatura elettromagnetica; espone lo studio che li ha condotti ad identificare un nuovo sistema di scambio di informazioni tra mente e cervello, portandoli a concludere, che il sistema vivente e i processi di informazione sottostanti alla coscienza, siano basati su un livello molto più profondo e fondamentale dell’Universo.
Questo spazio superiore è equipaggiato per convertire onde coerenti di energia in onde stazionarie / attrattive che guidano l’ambiente corticale in una coordinazione superiore di riflessione , azione e sincronicità di rete, come richiesto dagli stati di coscienza. In relazione al suo carattere invariante di scala, troviamo supporto per una matrice di informazione universale, descritta a fondo precedentemente, come ordine implicato in uno spettro di teorie della fisica corrente. La presenza di uno spazio di lavoro ricettivo di campi e risonante, associato con, ma non riducibile a, il nostro cervello, può fornire una interpretazione per stati di coscienza trans-personali ampiamente riportati, ma poco compresi seppur all’ origine algoritmica della vita. Esso punta anche ad una connessione profonda dell’umanità con il cosmo e ad una nostra superiore responsabilità per il futuro del pianeta.”
In altre parole, la “mente” è un campo che esiste attorno al cervello; raccoglie informazioni dall’esterno le comunica al cervello in un processo estremamente veloce: il dr. Meijer ha descritto questo campo, alternativamente, come “uno spazio di lavoro mentale ricettivo”, un dominio meta-cognitivo, nonché spazio di memoria globale dell’individuo.
Esiste infatti un mistero irrisolto nelle neuroscienze chiamato “problema vincolante“: diverse parti del cervello sono responsabili di cose diverse: alcune parti lavorano sull’elaborazione del colore, altre sull’elaborazione del suono, eccetera.
Ma, in qualche modo tutto viene insieme come percezione o coscienza unificata!
Le informazioni si uniscono e interagiscono nel cervello più rapidamente di quanto possa essere spiegato dalla nostra attuale comprensione, sulle trasmissioni neuronali : sembra quindi che la mente sia molto di più che solo un insieme di neuroni nel cervello. I neuroscienziati stanno ancora cercando un meccanismo per questo “legame” di parti disparate dell’elaborazione delle informazioni del cervello.
L’ entanglement quantistico e il tunneling
Meijer invece, ha trasformato in entanglement quantistico e tunneling per parte della risposta. L’entanglement quantico è un fenomeno in cui le particelle sembrano essere collegate su vaste distanze. Quando le azioni vengono eseguite su una delle particelle, le modifiche corrispondenti vengono osservate sulle altre contemporaneamente.Il tunnelling quantico invece, è un fenomeno in cui una particella attraversa una barriera che non dovrebbe essere in grado di seguire secondo la fisica classica. Questi fenomeni quantistici consentono processi così rapidi, che non possono essere spiegati con la fisica classica. Quindi possono aiutare a spiegare i processi mentali subconsci ultraveloci.
I principi della fisica quantistica possono spiegare come la mente elabora le informazioni. La mente e il cervello, secondo Meijer, sono collegati. Sono unificati, ma separati; e i principi della fisica quantistica, potrebbero spiegare come la mente elabori le informazioni.
La mente e la quarta dimensione
Meijer ipotizza che il campo mentale sia in un’altra dimensione: “Il fatto che non possiamo percepire direttamente questo aspetto dell’informazione è tradizionalmente attribuito a una quarta dimensione spaziale nascosta … che non può essere osservata nel nostro mondo tridimensionale, ma può essere derivata matematicamente.”
Ha chiarito che questa quarta dimensione spaziale non è il tempo (il tempo è comunemente descritto come la “quarta dimensione”). Piuttosto, questo è un concetto di spazio-tempo che include quattro dimensioni spaziali, oltre al tempo: alcuni studi che hanno suggerito che questo concetto di dimensioni potrebbe riconciliare le mancate corrispondenze tra la fisica tradizionale e la fisica quantistica, che oggi affliggono gli scienziati.
Meijer immagina una sorta di schermo o confine tra il mondo esterno e il campo mentale individuale. Paragona questo limite all’orizzonte degli eventi di un buco nero: “si presume che le informazioni che entrano in un buco nero dall’esterno non vadano perse, ma … piuttosto vengono proiettate sul suo schermo esterno, chiamato ‘orizzonte degli eventi’”, ha scritto Meijer, “la coscienza è una condizione al confine tra una singolarità (buco nero) e lo spazio all’interno del cervello.” L’ orizzonte degli eventi separa “un modello mentale della realtà per uso interno in ogni individuo” da tutto ciò che esiste al di fuori di esso. Eppure è collegato a una “matrice di informazioni universale“.
La capacità del campo mentale di raccogliere informazioni da altri campi, come concepito da Meijer, potrebbe anche spiegare alcuni fenomeni anomali, come la percezione extrasensoriale, ha osservato il professore e da quando la fisica quantistica è emersa gli scienziati hanno esplorato la sua capacità di spiegare la coscienza. Il lavoro di Meijer rientra in questa esplorazione.
Come Meijer, Penrose e Hameroff , sostengono che esista una connessione tra i processi biomolecolari del cervello e la struttura di base dell’universo”. Hameroff ha detto in un’intervista al blog Singularity: “La maggior parte degli scienziati non può spiegare la coscienza nel cervello, quindi non possono neanche dire che questa teoria è impossibile.”
Redazione Segnidalcielo
Giuditta Miscioscia:
«Una sera eravamo in casa di un famoso parrucchiere di Torino. Oltre a noi c’erano altri ospiti, persone molto importanti che desideravano conoscere Rol e vederlo in azione. Il padrone di casa si dichiarava scettico. (…). [Segue qui esperimento con le carte, quindi Rol…] Cominciò a guardarsi in giro ostentatamente per attirare l’attenzione. Guardava soprattutto verso il soffitto e disse forte: “C’è tanta polvere lassù”. II padrone di casa, un po’ imbarazzato, balbettò: “Si, forse, non saprei”. “Ah c’è un solo modo per accertarsi se lassù vi é della polvere” disse Rol, “andare a vedere”. Eravamo in sette persone sedute intorno a un tavolo pesante e massiccio. Rol si concentrò fissando il soffitto. Dopo qualche attimo, tutti noi presenti, tavolo e sedie compresi, cominciammo ad alzarci per aria, ondeggiando lentamente. Ci guardavamo in faccia impalliditi e guardavamo Rol che era sempre concentrato. Salimmo fino a raggiungere il soffitto, poi scendemmo, quindi di nuovo risalimmo al soffitto e poi planammo a terra. “Si”, disse Rol sorridente “lassù c’è molta polvere: l’avete vista anche voi”. C’era un grande silenzio in salotto, ma gli sguardi ironici erano completamente scomparsi».
Chiara Bologna:
«Rol e mia nonna si trovavano in un appartamento. Ad un certo punto ha visto Rol alzare un piede come se dovesse scavalcare un piccolo ostacolo. Invece Rol ha lasciato il piede sospeso nell’aria, a circa 20 centimetri dal suolo. Ha quindi tirato su l’altro piede, portandolo un po’ più in alto del primo, che era rimasto sospeso là dove si era fermato. Rol ha iniziato a salire dei gradini invisibili, camminava nell’aria»
Lugli (Marisa Guasta/Catterina Ferrari)
«E’ il 21 giugno [1994], l’indomani del suo novantunesimo compleanno. Gustavo e Catterina sono li a San Marzano da ieri, hanno dormito nella villa del professor Guasta e al pomeriggio si accingono a partire per far ritorno a Torino. L’amico professore si è dovuto assentare e Gustavo raggiunge l’auto accompagnato da Catterina e Marisa Guasta che lo affiancano dandogli il braccio, Racconta Marisa: “Quando si è girato per entrare in macchina si è afflosciato ed è andato a terra senza che potessimo trattenerlo. Rol pesava ottanta chili e quando abbiamo provato a prenderlo per le ascelle per Sollevano abbiamo capito che non saremmo mai riuscite a tirarlo su, le nostre forze erano assolutamente inadeguate. Eravamo preoccupate, agitate, ci chiedevamo cosa fare, ma altre persone nelle vicinanze non c’erano. Lui ci ha calmate: “Aspettate un momento” ha detto, “provate, quando ve lo dico”. Un attimo ancora e poi ha ordinato: “Adesso”. Noi lo abbiamo tirato su, ma senza nessuno sforzo, Si è raddrizzato come se fosse spinto dal di sotto. Ha esclamato: `Sia ringraziato il Signore’ e si è fatto il segno della croce”. Caterina, che negli ultimi tempi lo doveva aiutare a salire e a scendere dal letto, svestirsi e vestirsi, dice che a volte lui le dava il comando `adesso’, “e per qualche attimo pesava come un bambino”. E allora rideva, contento».
Giovanna Demeglio:
«Una volta c’era appoggiata sul piano di un tavolo una spada antica: egli la prese in mano, la lasciò andare e la spada rimase sollevata in aria».
TRATTI DALL'”UOMO DELL’IMPOSSIBILE” A CURA DI FRANCO ROL
una testimonianza video
TESTIMONIANZE