LA TREMENDA LEGGE : RISVEGLIO (parte seconda)

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Elaborata da M.P

 

Tratto da Gustavo Rol, un maestro spirituale del XX secolo di Franco Rol  (luglio 2005)

(appendice n.2  del libro Il mistero e la fede. Gustavo Rol e padre Pio da Pietrelcina)

 

Il risveglio (bodhi in sanscrito), un fiume di fenomeni luminosi e sonori in piena al quale si può anche soccombere se non si è sufficiente­mente preparati psichicamente ed anche fisicamente. Una vera e propria metamorfosi, una rigenerazione interiore che ha come cardini la spinta verso l’alto dell’elevazione spirituale e un ine­dito ampliamento del «circuito» neuronale. La potenza (sakti in sanscrito) è l’energia nascosta nelle fibre del nostro corpo, dispersa in quantità variabile in tutti gli organi e nelle varie parti strutturali. È anche l’energia primordiale presente in natura, è la Madre e l’energia cosmica che permea tutti gli esse­ri. Si dice, in modo un po’ semplicistico, che l’uomo si serve solo del 10% del suo cervello. Ebbene, quando la potenza è risvegliata, ovvero quando, tramite un processo di concentra­zione raggiungibile con esercizi di meditazione o con la pre­ghiera, questa energia dispersa viene riunita e concentrata all’interno del nostro corpo, si può pervenire allo stato di risve­glio, stato che “risveglia” il restante 90% del cervello. Al segui­to di questo vero e proprio trauma improvviso, non solo le nor­mali percezioni sono notevolmente accresciute, ma emergono anche altri tipi di percezioni, non presenti in condizioni nor­mali. Un po’ come se ritrovassimo in noi tutte le possibilità del mondo animale, dagli infrasuoni degli elefanti e delle balene agli ultrasuoni dei pipistrelli, dagli infrarossi dei serpenti agli ultravioletti delle api, dal letargo delle marmotte alle previsio­ni di imminenti catastrofi da parte di animali che «sentono» in anticipo terremoti, maremoti ed altri fenomeni naturali. Di colpo quindi ritroviamo in noi le caratteristiche dei nostri pre­decessori nella scala filogenetica.

E possiamo servirci delle loro possibilità. La maggior parte delle percezioni extrasensoriali può essere spiegata tenendo pre­sente queste premesse. Ma il «risveglio» non è, ovviamente, solo questo. Non c’è solo una trasformazione fisiologica e psi­chica che potenzia quanto si trova già in noi, e ci mette in uno-stato iper-comunicativo con quanto ci circonda. Vi è anche il contatto con piani «vibratori» differenti, che includono tutto quanto è al di là delle possibilità animali, che di fatto sono le più basse. Per semplificare, si può dire che dopo il «risveglio» è possibile «correre su e giù» o «in lungo e in largo» per lo spettro elettromagnetico. Vedere attraverso un muro, o all’in­terno di un corpo, diventa allora possibile. Nuove forme «astra­li» possono essere viste o percepite. Di qui la visione di «spiri­ti», ectoplasmi e altro ancora. Tutto questo rientra nel campo della percezione e della iper-percezione. In queste cose non vi è nulla di spirituale di per sé. Vi sono persone che hanno risve­gliato la loro «potenza» in modo casuale, magari senza mai avere fatto esercizi spirituali. Può capitare ad esempio dopo un trauma, come un incidente stradale. Oppure, per una questione statistica, alcuni possono nascere con una «configurazione neuronale» molto vicina alla soglia del risveglio, tale da atti­varsi in condizioni di stress o eccitazione. Il termine «sen­sitivo», d’altro canto, si riferisce proprio ad un fattore percetti­vo, e la stessa «sensibilità» non è altro che una sfumatura mino­re di tale percezione. È interessante notare che la persona «sen­sibile» ha spesso doti creative nei settori più disparati. L’uomo risvegliato o illuminato (Buddha significa Il Risvegliato) è in grado di creare intorno a sé le stesse condizioni di gravità che si trovano sulla Luna, su Giove o nello spazio interplanetario. Può diventare invisibile come un buco nero e attrarre o respingere da sé gli oggetti come una stella o un pia­neta. Può viaggiare alla velocità della luce, poiché si trova ad essere della stessa sostanza della luce. Può ingrandirsi o rimpic­ciolirsi a piacimento, il suo corpo venendo deformato dalla accelerazione o decelerazione della sua velocità ‘interiore’. Può modificare le sue condizioni di tempo rispetto all’ambiente circostante.

Ecco quindi come Rol, Uomo Luce, agisce conformemente alle leggi scoperte da Einstein. Può spostarsi alla velocità della luce, coinvolgendo per di più altre persone.

Se poi l’Uomo Luce consegue la Liberazione (moksa in sanscri­to), ovvero lo stadio ultimo seguente all’illuminazione, stadio in cui non vi è più alcun attaccamento alla vita terrena, allora le dimensioni di tempo, spazio, materia vengono completa­mente trascese, può superare anche la luce e viaggiare tranquil­lamente nel tempo. Proprio come accadeva negli esperimenti di viaggi temporali che Rol faceva con i suoi ospiti e amici.

Chi conosce abbastanza bene la fisica, scoprirà quindi che tutte le possibilità di Gustavo Rol, che appaiono a molti come delle impossibilità, potrebbero tranquillamente essere spiegate con le leggi attualmente conosciute, senza scomodare ipoteti­che leggi sconosciute. L’unica legge che è rimasta sepolta sotto la sabbia del tempo, custodita da pochi in tutti i continenti, è quella legge che mette in relazione la metamorfosi interiore dell’uomo con l’universo, il microcosmo con il macrocosmo. Rol è tra quei pochi che oltre ad essere giunto a conoscere que­sta legge, l’ha anche realizzata. Egli aveva piena consapevolez­za di ciò che era e di ciò che sapeva, nonostante abbia spesso depistato chi voleva troppo sapere o chi non era adatto a cono­scere certi pericolosi misteri. E qui ritorniamo ad una delle questioni poste in precedenza. Cosa c’è di tremendo e pauroso nel risveglio della potenza? Immaginate di guardare dentro voi stessi. Più andate in profondità, più potreste trovare delle cose che non vi piacciono.

Dentro ogni essere umano, al di là della maschera di cortesia utile alle relazioni sociali, espressione raffinata della sottostante necessi­tà biologica, si nasconde la natura animale originaria, la bestia. Questa bestia è sempre potenzialmente predatrice, diventando preda solo quando soccombe alla forza di una bestia più forte di lei. La natura è semplice e spietata. Gli esseri umani hanno nascosto, e in rarissimi casi trasceso, questo lato scomodo. In realtà si verificano circostanze che innescano l’uscita all’aria aperta della bestia che c’è in noi, la quale non solo mostra il suo lato peg­giore, ma lo fa in maniera “moltiplicata”, vale a dire dirompen­te ed esplosiva, come una molla tirata per lungo tempo (inibi­zioni culturali e sociali) che a un certo punto non può più esse­re contenuta e scatta improvvisamente. Ebbene, al momento del risveglio ci si trova a che fare con questa bestia. Tutto quan­to fu represso, inibito, forzatamente contenuto riemerge con­temporaneamente. Ci si trova davanti il proprio alter ego, il proprio “lato oscuro”. E può essere devastante, anche per colo­ro che si considerano moralmente e spiritualmente evoluti.

È a questo che servo­no le pratiche spirituali e gli insegnamenti etici, è a questo che serve il distacco dalle cose materiali e la continenza sessuale, è a questo che serve il digiuno (vi sono cibi che sollecitano il lato passionale del temperamento, altri che lo mitigano) e la pre­ghiera o la meditazione. Tutto questo serve ad ammansire e dominare le nostre pulsioni animali. È una lotta davvero ardua, a cui davvero pochi eroi sopravvivono. «Non mi sentirei mai di augurare ad un mio figlio o ad un amico un simile destino; è vero che la contropartita è meravigliosa, però saprebbe chiun­que accettare l’annullamento della propria personalità?» Così diceva Rol. Egli sottolineava quanto ogni crescita spiri­tuale sia subordinata alla rinuncia del proprio ego, vale a dire :

«Alla base delle mie facoltà c’è la rinuncia all’orgoglio, al denaro e all’ambizione» .

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