POSSIBILITA’: BILOCAZIONE-SPECIALE ESEMPI ILLUSTRI

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Tra gli indios

La venerabile Maria d’Agreda, visse molte volte il fenomeno della bilocazione presentandosi agli indios. Su questo venne interrogata dall’Inquisizione, rispondendo che non sapeva se veniva a trovarsi tra gli indios col corpo o senza il corpo, in ciò seguendo le parole di Paolo (2Cor 12,3). Si ha una relazione da lei stessa scritta dove spiega come poteva essere la dinamica del fenomeno: “Ciò che mi pare più certo in relazione al modo è che un angelo appariva là sotto la mia figura e predicava e catechizzava gli indiani; e che il Signore mi mostrava qui, nell’orazione, quello che là avveniva”. Questa spiegazione, corredata prudentemente da un “mi pare”, presenta l’azione di un angelo vista con coinvolgimento esistenziale durante l’orazione. Che fosse coinvolta profondamente non c’è dubbio dal momento che si sentiva tanto là tra gli indios che non sapeva se col corpo o senza il corpo. Inevitabili, però, delle domande:  Era l’angelo che evangelizzava in prima persona, sotto sue sembianze, e lei vedeva questo, o l’angelo diceva quello che lei voleva dire, come se fosse stata effettivamente presente; oppure si sentiva là presente, e una rappresentazione prodigiosa ad opera di Dio (o di un angelo) agiva rappresentandola in quello che lei viveva misticamente restando a Agreda? Questa ultima domanda, come tutto conduce a dire, è quella che ha la risposta affermativa, e che fornisce l’interpretazione giusta delle parole di Maria d’Agreda. La coscienza di essere là, rimanendo rigorosamente nel suo convento, indubbiamente le venne dai riscontri delle consorelle che la vedevano presso di loro in profondo raccoglimento. Le venne anche dai riscontri che arrivarono a lei dalle Indie da parte di persone che la videro in mezzo agli indios.

S. Alfonso

Sant’Alfonso de Liguori, il 21 settembre 1774, mentre si trovava ad Arienzo, paesello della sua diocesi, entrò per due giorni in uno stato estatico come se dormisse seduto sì di un seggiolone. Quando il santo si svegliò suonò una campanella, e subito quelli che erano con lui, e nel sonno misterioso l’avevano visto, accorsero facendo meraviglie su che cosa gli poteva essere successo. Il santo rispose che era andato ad assistere il papa Clemente XIV prossimo a morire, e in effetti il papa morì il 22 settembre all’una del pomeriggio, e subito dopo il santo azionò la campanella. Molti testimoni sicurissimi attestarono di avere visto il santo, nel medesimo tempo, sia accanto a Clemente XVI, sia in sto di apparente sonno a Arienzo.

San Pio da Pietralcina

Esiste un documento sulle bilocazioni di padre Pio. Si tratta dell’interrogatorio del vescovo di Volterra, mons. Raffaelle Carlo Rossi, inviato nel gennaio del 1922 a interrogare padre Pio per incarico del Sant’Uffizio. Il Vescovo gli pose questa domanda: “Si parla anche di bilocazioni. Che ne dice?”. “Io non so come sia – rispose padre Pio – né di che natura la cosa, né molto meno ci do peso, ma mi è occorso di aver presente questa o quell’altra persona, questo luogo o quell’altro luogo; non so se la mente si sia trasportata lì, o qualche rappresentazione del luogo o della persona si sia presentata a me, non so se col corpo o senza il corpo io sia stato presente”.  “Le chiedo se abbia notato l’inizio di questo stato e il rientro nello stato normale?” lo incalzò il vescovo. “Ordinariamente mi è venuto pregando, la mia attenzione era rivolta all’orazione prima e poi a questa rappresentanza; poi mi ritrovavo senz’altro come prima” su la replica. Padre Pio non diede una risposta teologicamente meditata, come la d’Agreda, tuttavia, entrambi citando le parole di Paolo, dicono la medesima cosa, cioè che erano coinvolti profondamente tanto da sentirsi là durante il fenomeno, e ciò avveniva partendo da momenti di profonda orazione a cui seguiva uno stato di assorbimento estatico.

Dinamica

La risposta di padre Pio “non so se la mente si sia trasportata lì, o qualche rappresentazione del luogo o della persona si sia presentata a me”, indica, in entrambi i due casi, una visione, ma l’oscillazione di padre Pio tra i due casi, ci dice che egli vedeva una differenza ed era quella di sentirsi coinvolto non solo in modo da vedere un luogo o una persona, ben vedendo dove in quel momento lui stava, ma come fosse là.  Il visitatore perciò chiese un’esposizione di qualche fatto, che spiegasse quanto aveva detto. “Una volta mi sono trovato vicino al letto di un’ammalata: Signora Maria di S. Giovanni Rotondo, di notte; ero in Convento; credo che stavo pregando. Sarà più di un anno . Le rivolsi parole di conforto. Lei pregava che avessi pregato per la sua guarigione. Questa è la sostanza. Di particolare non conoscevo questa persona; mi era stata raccomandata”.

TRATTI DALL'”UOMO DELL’IMPOSSIBILE” A CURA DI FRANCO ROL