SPIRITO INTELLIGENTE ( PARTE QUINTA)

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DIALOGO CON GIUDITTA DEMBECH ( IL GRANDE PRECURSORE)


(Giuditta Dembech)

 

G.: Quando lei fa esperimenti, interviene sulla materia con la forza dello Spirito, come può accadere questo? Spirito e materia per la scienza sono due cose inconciliabili.
R.: C’è qualcosa che occorre chiarire: anche la materia è spirito! G.: Si è spirito “coagulato”.
R.: No, la parola “coagulato” non mi piace. La materia è spirito, tutto è spirito. E’ tutto spirito, con la differenza che quello dell’uomo è spirito intelligente.
G.: E quello della materia è spirito inerte?
R,: Lo spirito, è già materia. Una materia intelligente. Se vogliamo chiamarlo materia, lo spirito, dovremmo allora dargli la parola “intelligenza”.
G.: Cos’è l’intelligenza? E’ una questione tipicamente animale? Anche il mio cane è intelligente. La radice è intelligente quando si piega a cercar l’acqua, il fiore è intelligente a voltarsi verso la luce …
R.: No, questo è istinto. Il vitello appena nato, cerca subito da succhiare … Nell’uomo è ben altra cosa. L’istinto umano è infinitamente superiore. Nell’istinto umano tutto è possibile. L’istinto conduce all’intuizione e nell’intuizione c’è già la conoscenza. E’ l’istinto che conduce il ricercatore, che lo guida infallibilmente verso quella che sarà la scoperta. E’ l’istinto che gli permette di uscire dal labirinto della non conoscenza e puntare sicuro verso il risultato. Questo tipo di istinto, quello umano, è una possibilità purtroppo, ancora inesplorata, non investigata dalla scienza. Ho sempre chiesto che nelle scuole vengano sviluppati questi concetti che ritengo basilari: l’istinto e la fantasia. Lasciando il bambino libero di esplicare queste possibilità, riusciremmo ad ottenere elementi di primaria importanza. Il bambino possiede naturalmente un grande equilibrio fra l’istinto animale e quello della conoscenza umana, questo è il campo da scoprire. Purtroppo oggi la scuola non è ancora in grado di lavorare in questa direzione, è necessario che ci arrivi se vogliamo migliorare l’intelligenza.
G.: Cos’è per Lei l’intelligenza?
R.: Non saprei darne una definizione precisa. L’intelligenza è molte cose.
G.: E’ la scintilla divina nell’uomo?
R.: Mah, sono parole che ci vanno bene perché non ne abbiamo delle altre. Lo spirito è intelligente, non saprei dire se inerte o coagulato, freddo o caldo, giallo o verde. Non saprei… E’ spirito … Tutto ha uno spirito in natura, ogni cosa In ragione della funzione che ha avuto, ma lo spirito dell’uomo è intelligente proprio per quella sua capacità di astrazione, penetrazione e finalmente di creazione. L’uomo è al di sopra di tutto. Si, io credo in Darwin, nell’evoluzione della specie, però la scimmia è rimasta scimmia, l’uomo invece si è evoluto diventando ciò che è, nel bene e nel male.
R : Io, Rol, ritengo che se non ci sentiamo idonei accettiamo un ‘altra vita che non è una reincarnazione, è un ‘altra vita, ma è sempre lo stesso spirito, lo capisci?
G. Certo.
R. E’ sempre lo stesso spirito.
G: … che assume un nome diverso e un corpo diverso per rimediare le prove che non ha superato
R: Certo, che non ha superato, si. Ma bisogna dirlo così, ecco, nella forma come lo dici così … Come lo dici così va bene, ma non nella forma di reincarnazione come lo dicono gli orientali.
G: Ma io credo che nessun essere umano sarà condannato
R: “Si, si, tant’è vero che devi rifare la prova della vita”
Facciamo un esempio. Un giorno Dio ha creato lo spirito di Giuditta, ma c’è ancora una premessa da fare, ascolta. Venticinque secoli fa, esisteva un uomo di nome Platone. Così diceva ai suoi contemporanei: “Tutti questi dei che noi adoriamo, Giove, Venere, Marte, Mercurio, non esistono, esiste soltanto un Dio creatore dell’Universo, e del nostro spirito immortale”.
Chiedevano a Platone: “Cosa bisogna fare per conoscere questo Dio ed avere conoscenza del nostro spirito immortale?” Platone rispondeva: “Bisogna essere puri di cuore e morire.
G.: Vuol dire, vivere come esseri puri di cuore? E dopo aver vissuto come esseri puri di cuore muori e allora ti incontri con Dio?
R.: “No, niente affatto non t’incontri affatto con Dio, niente affatto, avrai coscienza di quello che è quel Dio, ma soprattutto avrai coscienza attraverso la conoscenza del tuo spirito immortale che viene così realizzato.  Torniamo di nuovo a Dio che ha creato lo spirito immortale di Giuditta. Questo tuo spirito immortale, sapeva di esistere, ma sapeva di non essere realizzato ossia, per usare una parola adatta “estrinsecato”. Perché c’è un antitesi allo spirito di Giuditta.
G.: L’angelo oscuro? Il demone?
R.: Si. il demonio è l’antitesi di Dio. Tutto ciò che è luce. il tuo spirito già immortale anche se non realizzato, ha detto “Io voglio realizzarmi. lo non voglio rimanere soggetto a questa antitesi, ostacolato da questa antitesi. Allora scelgo la prova severa della vita” Allora lo spirito aspetta che un ovulo ed uno spermatozoo s’incontrassero ed è vissuto. Accettando, sapendo che avrebbe sofferto che avrebbe patito e sarebbe morto e poi la morte è la più dura perché è l’antitesi contro la creazione sulla terra stessa. Mentre ti crea, l’antitesi è la morte.
G.: Non mi è chiaro!
R.: Allora ti spiego meglio. L’antitesi è necessaria a tutto. Per scrivere su un foglio bianco, è necessario usare un inchiostro nero. Viceversa, per scrivere su una lavagna nera devi usare il gesso che è bianco.  Per conoscere il bene è necessario conoscere il male. Per conoscere il brutto, devi aver conosciuto il bello e così via, tutto ha la propria antitesi, ma il demonio, è l’antitesi di Dio!
Allora, lo spirito di Giuditta ha scelto di vivere. Da come sopporta la vita, con le sue amarezze, tribolazioni, difficoltà, arricchisce o meno, rende più o meno possibile il riconoscimento, la realizzazione del proprio spirito immortale. Difatti, ed è scritto nel libro, noi giudicheremo noi stessi se siamo degni o meno di adire dall’altra parte. Adesso, so che mi stai registrando, io ti voglio dire una cosa, la ragione per la quale io credo che nessuna donna verrà condannata … “Noi in fondo possediamo soltanto ciò che diamo agli altri, era una frase di D’Annunzio, ti spiego: un giorno ero al Vittoriale, osservavo gli oggetti di cui il poeta era circondato e, prendendone in mano uno esclamai: “come è bello!” D’Annunzio, sorridendo si volse verso di me e disse: “Ti piace? Te lo regalo! Tienilo per mio ricordo, poiché ora quell’oggetto mi apparterrà veramente. Quando tu lo guarderai dirai, ecco, questo è di D’Annunzio. E soltanto allora mi apparterrà. Poiché, ricorda, noi possediamo soltanto ciò che abbiamo donato”.
Vedi dunque, mia cara, noi dobbiamo lavorare per arricchire il nostro spirito. Lo spirito si arricchisce con ciò che si è donato agli altri in opere e in mezzi, poiché alla nostra morte, per po­ter estrinsecare il nostro spirito, dobbiamo trovarlo migliorato, arricchito con ciò che gli abbiamo dato nel corso della vita.  Ciò che rende “ricco” il nostro spirito, non sono i tesori, posseduti sulla terra, non gli oggetti, il danaro che fatalmente lasceremo quaggiù. Ma i doni che gli abbiamo dato, o con il nostro comportamento retto, che con la lealtà, la verità la generosità verso i nostri simili.  Tu credi in Dio Giuditta?
G.: Certamente!
R .. Quindi sai che lo spirito esiste.
G.: Non ne ho il minimo dubbio. La certezza dell’esistenza di Dio, la certezza che lo spirito è la parte immortale, divina in noi, mi dona una grande forza interiore. E’ qualcosa che mi facilita la vita.
R.: Quindi è un dono che hai, perché la fede è un dono di Dio. Questo ti facilita nel sopportare le tristezze e soprattutto l’idea della morte. Questo, ti sprona ad agire correttamente. La religione è grandissima perché ci dà la spinta. Anzitutto io dico una cosa: la fede, parlo di qualunque religione, poiché sono tutte buone le religioni a sfondo morale, ma la fede è un dono. Un ateo che muore con il cuore puro va subito nell’eternità e conosce il suo spirito immortale. Lo arricchisce talmente …

 

Questi dialoghi sono di facile fruizione ma di grande importanza, in quanto richiamano molti concetti trattati nei post precedenti non solo in merito allo spirito intelligente.

** per questa settimana ci fermiamo qui lunedì si riprende con Lo spiritismo e la trinità : anima corpo e spirito