SPIRITO INTELLIGENTE (PARTE TERZA)

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ALCUNE PRECISAZIONI (SPIRITO INTELLIGENTE)

Con il profondo rispetto che porto a lei che fa parte del mio prossimo e alle cose che mi è consentito di compiere, dichiaro di non essere in grado di disporre a mio piacimento dei fenomeni che si manifestano attraverso di me, nei limiti di una rigidissima morale e scevri da qualsiasi coercizione e peculiarità. Per questo ogni controllo ne rimarrebbe frustrato. Vi fu un tempo in cui credevo che le mie possibilità, che allora ritenevo essere delle vere e proprie facoltà, avessero una base biologica. Mi dicevo che se è vero che il corpo alberga lo spirito, deve esservi un rapporto diretto tra lo spirito stesso e gli organi attraverso i quali la vita si esprime. E in questa espressione includevo la responsabilità morale e le esaltazioni dello spirito. Fu proprio in questa seconda parte che la mia filosofia crollò, perché non mi fu più possibile ottenere alcun fenomeno se volevo trovarne la sede nel cervello o in qualunque altra forma organizzata del mio comportamento fisico. Io stesso tentai dei controlli dei quali ebbi a rammaricarmi.
«Si studino pure a fondo le possibilità racchiuse nell’energia psichica degli uomini, ma per quanto mi riguarda ho concluso che allo stato attuale della conoscenza scientifica i miei esperimenti non hanno alcun rapporto con la psiche. Essi, secondo me, debbono considerarsi una manifestazione dello spirito che è definito “intelligente, per identificare in esso e quindi nell’Uomo, l’espressione più alta di tutta la Creazione. «Mi viene qui da ricordare la frase esclamata da un nostro grande fisico che aveva assistito ad alcune mie dimostrazioni: ”È un vero peccato che la scienza non sia in grado di analizzare lo spirito!”. «Quel luminare aveva centrato in pieno il problema. «Questo è il punto delicatissimo che mi trova da cinquant’anni necessariamente isolato e tale rimarrò probabilmente per il resto della mia vita.
(risposta a Jemolo in una lettera)
Questo scampolo è riferibile agli anni 70 ed al periodo di scambio epistolare con il Professor Jemolo sul giornale “La STAMPA” al quale dedicherò un post intero. Ciò che è importante invece è l’approccio cauto con i mass media, giornalisti, divulgatori scientifici con il quale ha preferito dire delle verità ma non per intero, con questo non equivale a dire una bugia, ma dati i tempi il fervore di alcuni attacchi mediatici sarebbe stato deriso o sconfessato da paladini dell’illusionismo che poco avevano a che fare con lui e che, cosa peggiore, si interessavano soltanto degli esperimenti ma non era quello il punto cruciale. “NON E’ IMPORTANTE L’ESPERIMENTO IN SE MA LE POSSIBILITA’ CHE CI OFFRE”. Sarebbe stato inutile introdurre, approfondire il discorso , un contraddittorio impari, per l’ interlocutore e per il mezzo utilizzato.
La cosa importante è che gli esperimenti non avevano sede nella psiche, per meglio specificare non nascevano dalla psiche in maniera diretta, era la psiche a fare da GRONDAIA per lo spirito.  
Mi sono definito “la grondaia che convoglia l’acqua che cade dal tetto”. Non è quindi la grondaia che va analizzata, bensì l’acqua e le ragioni per le quali “quella Pioggia” si manifesta.

a presto…