POSSIBILITA’: AZIONE E TRASFERIMENTO DI COSCIENZA

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Pitigrilli:

«Dichiaro senz’altro che come “apprenti sorcier” non valgo niente. Quando ero assistito da Rol ho fatto anch’io delle cose spettacolose, ma da solo nulla mi riuscì. Non riuscii mai a “vedere” un verde uniforme. Le formule ripetute in presenza di Rol e davanti a testimoni mi fecero realizzare dei prodigi. Ma quando ero solo, in casa mia, il risultato fu totalmente negativo. Ho provato in varie circostanze a ripetere le formule, senza risultato».

Giovanna Demeglio:

«Quando abbiamo preso più confidenza, lui mi metteva proprio vicino a lui, [dicendo]: “Adesso quando tu vedi le persone, dimmi che cosa provi”. E allora insieme guardavamo proprio le persone e riuscivo anch’io a vedere dov’erano malate e lui glielo diceva».

Luigi Giordano:

«E poi l’altra impressione che ho avuto [oltre al poter vedere l’aura] é quando io ho potuto fare i suoi esperimenti (…).

E lui mi diceva: “Se vuoi quello [ovvero: fare quel determinato esperimento], non hai altro da fare che appoggiare la mano sui dorso delle carte, del marzo di carte, e dire: ‘Lo voglio!”; e nel giro di pochi secondi le carte si disponevano nell’ordine da me voluto. Ora, non esiste al mondo nessun prestidigitatore in grado di fare queste cose».

[11 giornalista Renzo Allegri domanda:]

«Quegli esperimenti, quindi, l’hanno convinta che Rol agiva senza trucco». [Giordano risponde:] «Non trovavo appigli per poter pensare il contrario, ma dentro di me c’era sempre il dubbio. Rol se ne deve essere accorto_ Una sera disse: `Sono stanco, non ho voglia di fare niente, mi sostituirai tu’. Mi mise una mano sulla testa, poi tenne per qualche attimo le mie mani tra le sue, quindi mi disse di sedermi al tavolo, dalla parte opposta a dove era seduto lui. `Ora comanda alle carte e le carte ti obbediranno’, disse. Ridevo, perché pensavo mi prendesse in giro. Cominciai, scherzando, a dire alle altre persone presenti di mescolare le carte e poi dissi alle carte di disporsi in un certo ordine dentro i vari mazzi. Dopo alcuni secondi, controllammo e tutto era avvenuto come avevo ordinato. Le carte mi avevano obbedito. Mi sentii tremare le gambe. Continuai per oltre un’ora, ripetendo tutti gli esperimenti che avevo visto fare a Rol, compreso quello di far passare le carte attraverso il tavolo, e tutto riusciva alla perfezione. Rol rideva come un bambino e alla fine disse basta. Tornato a casa, pieno di euforia, cercai un mazzo di carte e provai a ripetere quanto avevo fatto poco prima, ma i miei poteri erano svaniti».

Nicola Riccardi:

[Durante un convegno, Luigi Occhipinti fa riferimento ad un sensitivo che trasferiva le sue facoltà ai presenti, e noi consideravamo questa una cosa straordinaria». Riccardi dichiara:]

«Confermo che questo possibile anche a Rol. L’ho visto fra l’altro delegare una prova a un giovane sacerdote, il quale se l’è cavata molto brillantemente». «Egli è potentemente aiutato dalla facoltà che ha di vedere intorno a ognuno di noi un’aureola che parte da una spalla, gira al sommo del capo ed arriva all’altra spalla. Dall’aspetto di quest’aura sintetizza l’ubicazione e l’importanza delle malattie, ma anche il costrutto morale dell’individuo. Spesso, quando mi trovo con lui, mi aiuta, mettendo anche me in grado di vedere e giudicare queste aureole, e posso assicurare che la cosa è davvero sorprendente».

[Ro1 chiede a Riccardi di mescolare un mazzo di carte]

«Quando mi dice, in apparenza, di fermarmi è perché ormai l’ordine delle carte necessarie corrisponde ai futuri eventi. E quando mi chiede a bruciapelo un numero, più che rispondere con i soliti 3 o 7 dico uno strano 22, e credo di essere libero ma in realtà ho prestato la voce mia, come ipnotizzato, a una volontà diversa dalla mia. Essa potrebbe avere bisogno della personalità inconscia del sensitivo o anche adire a un diretto contatto con le mie corde sonore. Dopo essere stato autorizzato a posare coperto questo mio mazzo sul tavolo la mia partecipazione attiva sembra ultimata».

Giorgio di Simone:

«A pochi giorni di distanza dal mio primo incontro con Rol ho tentato di rifare uno dei suoi più semplici “esperimenti” e ci sono riuscito sette volte su dieci; poi, La strana “forza” che egli mi aveva verosimilmente dato (quasi un “contagio psichico”) si è andata estinguendo nei giro di quindici giorni. Ma il fatto resta ed è importante per l’avallo di tutta la fenomenologia rolliana».

«Da parte mia escludo nel modo più assoluto l’intervento di fatti ipnotico-suggestivi (ai quali ho subito pensato!), per la semplice ragione che sono riuscito a realizzare a casa mia alcuni semplici esperimenti sulla scorta delle mie osservazioni e delle intuizioni avute.

[Nota: «Per eliminare anche il sospetto di suggestione, il Dott. ROL mi pregò dopo il primo esperimento la cui chiave era data da cinque 10 di fiori, di metterli in tasca per controllarli l’indomani, da solo».]

Per ben quindici volte (su di un totale di circa settanta prove) sono riuscito (da solo o facendo maneggiare il mazzo di carte, sede dell’esperimento, da altri) a determinare a priori la posizione di una carta campione (scelta in un secondo mazzo secondo il sistema usato da Rol). Ora una tale esatta localizzazione di una carta fra altre 51, ci dà un rapporto probabilistico che si esprime con la formula seguente: 1152 x 1152 = 112704, pari allo 0,000369 per cento. Mi si dirà che ciò è valido soltanto per me, e sono pienamente d’accordo…benché si tratti di inezie nei confronti dei fenomeni rolliani, e per le quali è sufficiente ammettere un semplice fenomeno di chiaroveggenza o di telestesia, senza dover scomodare la ben più complessa e rara telecinesi, o addirittura la disintegrazione della materia, fenomeni che danno corpo ai più impressionanti esperimenti del dott. Rol».

Chiudo definitivamente con un’ultima considerazione che penso abbia un certo rilievo nel tentativo di approccio ad un chiarimento dei fatti: durante i brevi istanti in cui mi concentravo per ottenere la riuscita degli esperimenti circa la localizzazione determinata di una carta (1°, 2°, … ultimo posto del mazzo), spesso ho avuto la schiena percossa da un leggero brivido, rapido ama non propriamente piacevole! Ad esso corrispondeva immancabilmente un risultato positivo. Questa osservazione di dettaglio potrebbe, se confermata, rimettere in discussione il presupposto della non consapevolezza a priori, da parte dei sensitivi, della riuscita di un esperimento psi».

TRATTO DALL’UOMO DELL’IMPOSSIBILE di Franco Rol